LA STORIA

Il Congresso di Rimini e la lotta per la fascia C

L’EMENDAMENTO D’ELIA E IL CONGRESSO DI RIMINI - 24 giugno 2007

Il 29 maggio 2007 la Camera dei Deputati approva con 247 voti favorevoli e 221 contrari un emendamento dell’On. Sergio D’Elia al d.d.l. 2272bis “Misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale”.
Il testo dell’emendamento rappresenta la naturale conferma di un’evoluzione liberale del sistema di distribuzione del farmaco, il testo consente agli esercizi abilitati di vendere i farmaci d’automedicazione di vendere anche i farmaci con obbligo di ricetta non a carico del S.S.N. Parte immediatamente, in vista del dibattito al Senato, l’azione di lobby per impedire l’approvazione nell’altro ramo del Parlamento. Tra gli oppositori all’emendamento D’Elia si distingue il ministro della Salute Livia Turco.
Il 24 giugno 2007 dopo una preparazione “certosina” dell’evento e numerosi incontri nelle regioni, il MNLF organizza il III Congresso Nazionale dei farmacisti non titolari, il titoolo è quanto meno eloquente: “Dal decreto Bersani a libero esercizio della professionale”.
Partecipano quasi 900 farmacisti, alcuni debbono addirittura seguire i lavori in un’aula adiacente. Uno degli interventi più applauditi e quello della collega Fiorella Levi che riporta un passaggio della discussione sulle liberalizzazioni al Parlamento Unitario del 1888: "la professione dei farmacisti è la sola che conserva ancora le forme medioevali delle corporazioni e dei mestieri e quindi può durare solo transitoriamente. Ogni limite o signori. è un privilegio che torna a danno delle popolazioni. Dalla libertà dell'esercizio delle farmacie non si può ricavare che beneficio ed io non capisco il concetto dell'espropriazione accennato dai vari Oratori.
"Espropriazione di che'? se domani voi dichiarerete libero l'esercizio della farmacia voi non lo torrete certo a coloro che già lo posseggono. questi ultimi avranno forse una diminuzione di lucro, se però sapranno far meglio dei nuovi venuti il loro spaccio non temerà concorrenza.
La libertà o signori nacque prima di tutti questi vincoli e dobbiamo dolerci chè per la sola professione della farmacia la libertà non sia ancora spuntata mentre è già adulta per tutte le altre”. La Liberalizzazione voluta dall' allora Presidente del Consiglio Francesco Crispi fu bloccata allora da un senatore veneto titolare di farmacia non vorremmo che questa volti tocchi stessa sorte ad opera di un Ministro del Piemonte parente stretto di un Titolare di Farmacia.

Le manifestazioni per la fascia C - 5 dicembre 2007

"Bersani santo subito". Con questo slogan, riportato in diversi cartelli, i farmacisti non titolari appartenenti al Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e alle organizzazioni rappresentative delle parafarmacie (ANPI, F.E.F. e F.I.E.F.) hanno concluso la manifestazione tenuta davanti al Senato in favore dell'articolo 2 del terzo decreto Bersani che permette la vendita di farmaci con obbligo di ricetta anche in esercizi diversi dalle farmacie.
Presenti alla manifestazione anche i vertici delle Associazioni dei consumatori (Movimento Difesa del Cittadino, il Movimento Consumatori, l'Assoutenti, l'Adiconsum, Cittadinanza Attiva, Federconsumatori e Adusbef) che appoggiano la protesta dei farmacisti non titolari. I farmacisti esprimono tutta la loro contrarietà rispetto all'ipotesi di trasferire la discussione in Commissione Igiene e sanità, ove - sottolineano i farmacisti - l'influenza del Ministro della Salute Livia Turco, da sempre contraria a qualsiasi ipotesi di liberalizzazione del settore, sarebbe determinante per la sua cancellazione.
Deviare dalla strada intrapresa - afferma Agnese Antonaci, Vice Presidente del MNLF - è un errore, le liberalizzazioni vanno perseguite sino in fondo, altrimenti accade ciò che è avvenuto per i taxi, molte parole ma pochi fatti. Oggi - continua Antonaci - abbiamo la possibilità di operare una vera e propria "rivoluzione copernicana" nel settore della distribuzione del farmaco, una rivoluzione da cui i cittadini trarrebbero numerosi vantaggi.
Meno lobby, più lavoro: queste le parole d'ordine con cui i farmacisti invitano il Governo e le forze politiche a continuare nell'azione di liberalizzazione.
Gli interessi trasversali e la caduta del Governo faranno cadere l’emendamento D’Elia ripreso anche nella Bersani-Ter. Nuove elezioni, nuovo governo e nuovi tentativi di cancellare le liberalizzazioni.
Tutto il 2009 vede il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti impegnato a difendere i piccoli passi ottenuti nella distribuzione del farmaco. Gli attacchi arrivano dal disegno di legge 863 a firma Gasparri/Tomassini, il MNLF coinvolgendo le associazioni dei consumatori, emette diversi comunicati stampa e studi smascherando il vero intento del progetto: cancellare le liberalizzazioni.

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