11 dicembre 2007
IL bluff della riforma del sistema farmaceutico
La riforma del Sistema Farmaceutico proposto da Federfarma, con l’assenso di FOFI, ASSOFARM e il silenzio del Ministero della salute è solo un “bluff” per scongiurare l’approvazione al Senato dell’articolo che permette la vendita di farmaci con obbligo di ricetta in esercizi diversi dalle farmacie.
Le prove sono contenute in uno studio del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti condotto su 103 comuni capoluogo di provincia in base ai dati Istat sulla popolazione residente al 31 dicembre 2006 e sui dati del Ministero della Salute per quanto riguarda le farmacie aperte al 4 dicembre 2007.
I risultati, ben lontani dalle 2200 nuove farmacie promesse da Federfarma, confermano precedenti stime: solo 78 nuove farmacie potranno essere aperte nei 104 comuni che servono una popolazione di ben 17.253.365 residenti.
L’inganno è costituito dalle cosiddette “farmacie sopranumerarie”, farmacie già aperte in deroga al criterio della popolazione che la legge impone siano riassorbite nel calcolo demografico quando i parametri diminuiscono.
Con questo meccanismo il numero delle nuove farmacie aperte sul territorio sarebbe incredibilmente esiguo e il sistema corporativo manterrebbe il controllo monopolistico con un basso indice di concorrenza tra gli esercizi aperti.
In pratica una “falsa” apertura alle riforme che coglierebbe due obiettivi: impedire l’approvazione dell’articolo contenuto nel “Bersani ter” e non modificare nella sostanza l’attuale sistema monopolistico della distribuzione del farmaco.