27 maggio 2011
I vertici di Federfarma Piemonte agli arresti domiciliari
Inchiesta della Procura per favori e corruzione nella Sanità
Siamo garantisti, lo siamo sempre stati. E' per questo che nessuno puà essere condannato prima che i giudici si pronunciano, tuttavia le notizie vanno date… .
Dieci le persone coinvolte tra cui l’assessore regionale alla Sanità e il suo consigliere, il presidente di Federfarma Piemonte e il commissario straordinario dell’Asl To5
Sono dieci le persone coinvolte nella maxi inchiesta per turbativa d’asta e corruzione nella sanita’ piemontese condotta dalle Fiamme Gialle e dalla Procura di Torino.
Tra questi e’ indagata per turbativa d’asta e turbata liberta’ di scelta di vincitore di concorso l’assessore regionale alla Sanità, Caterina Ferrero.
Gli arrestati sono il suo braccio destro e consigliere di Scr (Societa’ di committenza regionale), Piero Gambarino che e’ ritenuto figura centrale dell’inchiesta (chiamato dai maligni "mister 15%"), il Commissario straordinario dell’Asl To5, V. P., il sindaco di Cavagnolo Franco Sampò, M. M., odontoiatra con studio privato e componente della Dental School delle Molinette e Pierfrancesco Camerlengo, legato a societa’ che operano nel settore sanitario.
Agli arresti domiciliari invece, risultano il presidente di Federfarma Piemonte, Luciano Platter (dal 2002) e il segretario di Federfarma Torino, Marco Cossolo anche sindaco di Carignano.
Inoltre risulta indagato anche l’architetto Pasqualino Fico, per il quale e’ stata predisposta l’interdizione dai pubblici uffici per 2 mesi. Coinvolto anche un collaboratore designato per il quale il Gip si riserva di assumere una misura una volta interrogato.
Gli atti contestati riguardano diversi casi: il primo è la revoca di un bando regionale per l’acquisto di presidi per l’incontinenza (pannoloni), motivato dall’assessorato regionale con la necessita’ di riorganizzazione delle forniture.
Ma "non appariva necessità di riorganizzazione del servizio” ha spiegato il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli che ha aggiunto che c’era in essere un accordo, poi non concretizzato, per assegnare la fornitura del primo lotto del bando, il più consistente, direttamente dalla Regione a Federfarma, in modo che i pannoloni venissero venduti dalle farmacie. caselli che non ha voluto fare "di tutta l'erba un fascio" smentendo che lo scandalo riguardi tutta la sanità piemontese. Il riferimento è a Paolo Monferino, direttore generale della sanità che si è adoperato per impedire che venissero compiuti altri reati.
Un secondo episodio riguarda un bando di concorso per un posto nella direzione regionale della Sanità, “cucito su misura” per un funzionario in scadenza in un’Asl piemontese.
Un accordo che favoriva la società di Camerlengo nella gara per l’acquisto di un’area di ex capannoni militari a Cavagnolo, dove sarebbero dovuti sorgere degli istituti sanitari, è invece il terzo filone dell’inchiesta torinese.
Secondo la ricostruzione della Procura a fare da intermediario con l’assessorato alla Sanità, per conto di Camerlengo, era lo stesso Plastino, accusato di corruzione, e regolarmente retribuito da Camerlengo attraverso un giro di fatture per operazioni fittizie che passavano attraverso Marco Mozzati più o meno ogni 15 giorni. L’odontoiatra in cambio, riceveva agevolazioni per la sua attività.
L’assistente dell’assessore, Gambarino, deve rispondere anche di concussione per aver fatto revocare un incarico già attribuito a una funzionaria dello Spresal, dopo che un imprenditore si era lamentato con un consigliere regionale per un’ispezione improvvisa nella sua azienda.
L’inchiesta e’ partita nell’autunno 2010 e oggi, dopo gli arresti, gli uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito gli uffici dell’assessorato regionale alla Sanita’ alla ricerca di prove.
«Attendiamo con fiducia le conclusioni della magistratura, sperando sia fatta chiarezza nel più breve tempo possibile», commenta a proposito di Platter e Cossolo il presidente dell’Ordine dei Farmacisti, Mario Giaccone. «A livello personale - aggiunge - posso aggiungere che durante i lunghi anni di impegno a favore della categoria e dei colleghi ho avuto modo di apprezzare l'integrità e la dedizione di entrambi nella legittima tutela della farmacia».
Vedremo se l'autorità giudiziaria sarà dello stesso avviso.