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24 maggio 2011

Il viale del tramonto

L’Italia avviata al declino se non inverte la rotta - comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA MNLF

Prima l'agenzia internazionale di rating Standard & Poor's che rivede al ribasso l'outlook dell'Italia da stabile a negativo (ora anche nei confronti di 4 banche: Mediobanca, Bnl, Findomestic e Intesa Sanpaolo).

Poi l'Istat che nella fotografia del Paese che comunica che 1 italiano su 4 è a rischio di povertà.

Infine la Corte dei Conti che ci fa sapere che la crisi economica ci costerà 160 miliardi di Pil in meno e che occorrono 46 miliardi l'anno per adeguarsi alle nuove regole UE di diminuzione del debito pubblico per sei anni. Quasi la stessa cifra utilizzata per entrare nella moneta unica.

Tutto questo significa declino economico, recessione ed inevitabile calo delle condizioni economiche della maggioranza degli italiani.

L'Italia è avviata sul viale del tramonto.

Non sappiamo se a breve o medio termine dovremmo affrontare gli stessi problemi di Grecia e Spagna, ma una cosa è certa: se non vengono inseriti in tempo breve strumenti di crescita economica le cose si potrebbero mettere veramente male.

Nei periodi di crisi vi sono due strade per uscirne, mettere mano alle risorse economiche dello Stato per produrre investimenti e maggiore occupazione cercando di risollevare i consumi e quindi la produzione o liberare l'economia dalle rendite di posizione agevolando gli investimenti e la libera imprenditoria.

E' del tutto chiaro che la prima strada è impercorribile per mancanza della materia prima: le risorse necessarie.

La seconda strada che non richiede denaro, ma solo una buona dose di coraggio politico, si basa sull'intraprendenza privata, sul talento e sulla meritocrazia. Necessita dell'azzeramento totale degli interessi particolari in favore di quelli a carattere generale e dell'attuazione di alcune riforme tese ad aprire il mercato a nuove aziende per creare nuova occupazione, nuovi investimenti all'interno di un registro sostanziale di ridistribuzione del reddito.

La liberalizzazione dei farmaci di fascia C raggiungerebbe tutti gli obiettivi sopra indicati. Chi avrà il coraggio di rinunciarvi?

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