15 marzo 2011
Truffa e falso ai danni del S.S.N.
76 farmacisti titolari segnalati alla Procura della Repubblica
Diceva ieri il Presidente di Federfarma ad una intervista pubblicata su Repubblica Affari e Finanza che "il luogo farmacia è una garanzia, abbiamo molti controlli. Da noi non c'è contraffazione come invece accade altrove". E' vero c'è dell'altro.
BERGAMO - Avrebbero dispensato prodotti per diabetici, per assorbenza, incontinenza, celiachia ed altro, ottenendo il relativi rimborsi dal Servizio sanitario Nazionale, a pazienti in realtà già deceduti. Con l'accusa di truffa ai danni del SSN e falso sono stati così segnalati alla Procura della Repubblica 76 persone, tra farmacisti e titolari di farmacie nel bergamasco.
La denuncia è arrivata in seguito ad una serie di indagini del Nas dei Carabinieri di Brescia che hanno appunto monitorato la spesa farmaceutica della provincia di Bergamo. I farmacisti avrebbero dunque dispensato a pazienti morti presidi per assistenza sanitaria integrativa, falsificando le firme dei pazienti stessi o di ignari familiari di questi, in modo da completare i modelli per la richiesta di rimborso.
Ora, lasciato ogni spazio ai chiarimenti e al fatto per cui nessuno è colpevole sino a quando non è condannato, se fossero provate le accuse ci troveremmo davanti ad una colossale e collettiva truffa ai danni del S.S. N., tanto più odioso perchè perpetrato in nome di persone defunte con precedenti di patologie di difficile gestione.
E' da tempo che diciamo che all'interno della categoria esiste una questione morale e che i meccanismi di rimborso si prestano a tali "iniziative". Ma niente, nessuna apertura di dibattito serio sul tema, solo la solita testa sotto la sabbia e il serrare le fila.
Chissà cosa farà Federfarma e Fofi, tenteranno la difesa d'ufficio o sospenderanno tutti i 76 farmacisti coinvolti. Logica vorrebbe che si seguisse la seconda via, ma vedrete che non andrà così.
Ultimo consiglio: dottoressa Racca non tocchi più certi argomenti, porta male!
