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10 gennaio 2011

Una proposta di legge per nuovi spazi professionali

Luci ed ombre del ddl 3899

Il 24 Novembre 2010 è stato presentato alla Camera dei Deputati il progetto di Legge n. 3899 dal titolo “Disposizioni in materia di attività professionali dei laureati in farmacia e in chimica e tecnologia farmaceutiche” a firma di Giuseppe Ruvolo, Pippo Gianni, Michele Pisacane, Francesco Saverio Romano tutti del Gruppo MISTO - NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA, I POPOLARI D’ITALIA DOMANI. Il ddl è stato assegnato alla XII Commissione Affari Sociali della Camera.
Il disegno di legge si pone come obiettivo principale l’allargamento delle prospettive occupazionali dei laureati in farmacia e CTF. La lodevole iniziativa merita un’analisi approfondita per verificare le reali possibilità di successo della proposta.


Consigliamo di seguire questa analisi avendo presente il disegno di legge che può essere scaricato dal sito della camera dei deputati.


1) Nel progetto si determina l’esercizio della professione ai laureati in farmacia e CTF nei

  • Laboratori privati di analisi cliniche - (art. 1)
  • Presso i servizi per le tossicodipendenze (SERT) - (art. 2)
  • Negli Istituti penitenziari con più di duecento individui - (art. 3)
  • Presso le case di cura private con almeno cento posti letto - (art. 4)
  • Nelle navi da crociera e treni a lunga percorrenza - (art. 6)


COMMENTO:  bene l’inserimento nei laboratori privati di analisi cliniche (perché non pubblici?), ma cosa diranno i biologi o le altre figure professionali? Doveroso prevedere la presenza del farmacista nelle case di cura private con almeno cento posti letto, la gestione del farmaco deve essere affidata al farmacista anche in quelle sedi sino ad ora terra di nessuno. Dubbi seri sulla possibilità d’inserimento presso i servizi per le tossicodipendenze e negli istituti penitenziari, motivo: non ci sono i soldi. Già oggi negli istituti penitenziari il personale sanitario è costretto ad operare con scarsità di risorse e in condizione di arretratezza tecnologica. Il 100 per cento delle strutture presenta un sovradotazione delle presenze rispetto al consentito con punte di sovraffollamento del 295%. Pur in questa situazione non si riescono a trovare fondi per la costruzione di nuove carceri. Stesso discorso per la sanità pubblica ove la direzione di marcia è verso una restrizione dei servizi e non verso un loro ampliamento.
In questa situazione di crisi economica e scarsità delle risorse può essere utopico pensare di trovare fondi per l’inserimento del farmacista.
Utile la presenza del farmacista nelle navi da crociera, difficile convincere Trenitalia. Numero di occupati: poche decine.


2) All’articolo 7 del disegno di legge si prevede l’accesso ai laureati in farmacia e CTF alle seguenti classi d’insegnamento:

  1. classe 13/A - chimica e tecnologie chimiche; negli istituti tecnici commerciali per l’indirizzo di amministrativo, ragioniere, perito commerciale e programmatore
  2. classe 59/A - scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali, nelle scuole secondarie di primo grado; nella scuola media per le materie di scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali
  3. classe 60/A – scienze naturali, chimica e geografia, fitopatologia, entomologia agraria, microbiologia; negli istituti aeronautici per scienze naturali e geografia. Negli istituti agrari per l’indirizzo generale, scienze naturali, patologia vegetale entomologia agraria; per l’indirizzo viticoltura ed enologia, scienze naturali, patologia vegetale e viticola, Entomologia agraria. Zimotecnica. Esercitazioni di scienze naturali, patologia vegetale, viticola, entomologia agraria e zimotecnica. Negli  istituti tecnici commerciali per gli indirizzi: amministrativo, per il commercio con l'estero; mercantile; per ragionerie perito commerciale e programmatore, scienze naturali. Geografia generale ed economica. Chimica e merceologia. Negli istituti per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere, scienze naturali. Geografia generale ed economica. Chimica ed elementi di merceologia. Negli istituti tecnici per geometri, scienze naturali e geografia. Negli istituti tecnici femminili per l'indirizzo generale, scienze naturali e geografia. Chimica e merceologia - per l'indirizzo: dirigenti di comunità (biennio), scienze naturali e geografia - per l'indirizzo: econome-dietiste (biennio), scienze naturali e geografia. Negli istituti tecnici industriali biennio, geografia. Scienze naturali. Negli istituti tecnici nautici biennio, scienze naturali. Elementi di chimica. Nei licei classici e scientifici e nell'istituto magistrale, scienze naturali, chimica e geografia. Nei licei artistici, scienze naturali e chimica. Scienze naturali, chimica e laboratorio. Storia naturale, chimica e geografia. Nella scuola magistrale, matematica, computisteria e scienze naturali. Negli istituti d'arte, scienze naturali e chimica. Scienze naturali e chimica con direzione del laboratorio di chimica. Chimica e laboratorio tecnologico. Negli istituti professionali, scienze naturali. Tecnica microbiologica, microbiologia e chimica biologica. Scienze naturali, fitopatologia chimica ed industrie agrarie. Elementi di biologia e laboratorio, biologia marina e tecnica della pesca. Microbiologia e chimica biologica. Microbiologia speciale. Tecnica microbiologica. Biologia e fisiologia, microbiologia e biochimica, igiene. Laboratorio di microbiologia, analisi cliniche e bromatologiche. Laboratorio di microbiologia, analisi cliniche e bromatologiche, biologia e fisiologia. Biologia e laboratorio. Microbiologia, biochimica e laboratorio. Biochimica e microbiologia della trasformazione dei prodotti agricoli. Ecologia applicata. Biotecnologia.

COMMENTO:  molto bene la volontà di ri-portare il farmacista sulle cattedre, ma il discorso è sempre lo stesso: con quali risorse? In un momento in cui nella scuola perderanno il lavoro tra 15 e 20 mila precari quali spazi si possono realmente aprire? Era poi necessario un disegno di legge per ridare facoltà d’insegnamento ai farmacisti o se c’era volontà bastava un semplice decreto Ministeriale? Tutto ciò poi come si lega rispetto agli errori del passato in cui i massimi organi rappresentativi della categoria hanno letteralmente “abdicato” su questo fronte di cui l’esempio più lampante è stato il provvedimento dell’ENPAF che ha letteralmente “sbattuto fuori”  gli insegnanti-farmacisti?


3) All’art. 5 le provincie autonome e le regioni possono stabilire in deroga alla pianta organica dispensari negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nelle aree di servizio della rete autostradale.


COMMENTO:  siamo alle solite, la tentazione “monopolista” prevale su tutte le buone intenzioni. Ancora una volta si tenta di allargare il recipiente dei privilegi affidando alle farmacie la facoltà di allargare il proprio bacino di utenza. Perché si parla di dispensari e non di nuove farmacie? Perché chi già gode di rendite di posizione deve ancora essere agevolato? Perché non prevediamo d’istituire dispensari anche sulla “LUNA”? Non ci siamo, non ci siamo proprio. Ciò che ancora non si vuol comprendere è che vanno allargati gli spazi del libero esercizio professionale e non quelli di chi già vanta numerose agevolazioni. Ecco allora che l’intero disegno di legge è minato dall’intenzione, questa sì reale,  di ottenere nuovi privilegi per i titolari di farmacia.

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