20 ottobre 2025
Federfarma vuole il dumping contrattuale
Rinnovo CCNL
Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti denuncia il tentativo di Federfarma di trasformare il rinnovo del contratto dei farmacisti privati in un’operazione di dumping contrattuale, pensata per tutelare le imprese a scapito dei professionisti.
In una informativa riferita al MNLF si legge che Federfarma “sta valutando d’intraprendere apposite negoziazioni con altre rappresentanze di lavoratori comunque abilitate a sottoscrivere il Contratto collettivo che impegnerebbe i titolari di farmacia a corrispondere i dovuti aumenti salariali ai dipendenti”. Inoltre nella nota si afferma che “all’esito delle prime informali interlocuzioni, dette negoziazioni sarebbero basate su presupposti ben distanti da quelle delle tre sigle sindacali sopra indicate (CGIL-FILCAMS, CISL-FISASCAT, UIL-TUCS: 360 euro richiesti, 180 offerti).”
Tale posizione appare in linea con l’accordo firmato lo scorso 17 giugno 2025 tra la stessa Federfarma e l’UGL Terziario che stabilisce la condivisione del vigente CCNL dei dipendenti delle farmacie private.
Ora, pur non sottacendo il fatto che l’UGL Terziario, sindacato vicino al Governo, rappresenta lo zero virgola tra i farmacisti dipendenti di farmacia privata, tutta l’operazione, evidentemente preparata per tempo, appare costruita come deterrente per un rinnovo del CCNL equo e dignitoso con i sindacati confederali.
Dumping contrattuale condannato dallo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che lo scorso 17 ottobre lo ha definito come un sistema che ha “l'effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra le imprese. Dinamiche di mercato che concorrono ad ampliare questi squilibri nelle retribuzioni, ne nasce un aspetto a cui non si può sfuggire quando tante famiglie sono sospinte sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre invece super manager godono di remunerazioni centinaia, o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese.” Parole a cui ha fatto eco Carlo Sangalli Presidente della Confcommercio che, plaudendo il Presidente Mattarella ha detto: “Sono parole che colgono pienamente il cuore del problema: senza salari dignitosi e contratti rappresentativi non c’è crescita, né coesione sociale.”
Una strategia quella di Federfarma che giustifica la propria posizione con la precarietà economica di alcune farmacie. Tale giustificazione utilizzata come un “mantra” in diverse occasioni si scontra con la realtà dei fatti e l’obbiettività dei dati.
Nel 2011 dopo 22 mesi di ritardo del rinnovo del CCNL ci fu un aumento di 107 euro + una tantum, nel 2021, dopo 8 anni di ritardo del rinnovo ci furono 80 euro senza una tantum. Questi i dati che evidenziano come dopo15 anni l’offerta di 180 euro di Federfarma non coprirebbe nemmeno il 50% della perdita del potere d’acquisto dei lavoratori.
Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti sostiene la lotta delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e definisce provocatoria la posizione di Federfarma finalizzata unicamente a dileggiare quanto fatto in questi anni, soprattutto durante la pandemia da parte di tutti i lavoratori e le lavoratrici in farmacia. Esaltati come professionisti quando faceva comodo ed insultati quando si tratta di riconoscere i loro diritti e la loro dignità. È arrivato il momento di dire basta alla superbia e alla mistificazione della realtà.
























