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06 maggio 2024

Rinnovo contratto nazionale farmacie private

Svolta significativa o fuga da professione non si arresterą

L’Italia è l’unico Paese nell’UE in cui gli stipendi di tutti i lavoratori dal 1990 al 2020 si sono contratti invece di aumentare (Fonte OCSE su elaborazione Openpolis). In Estonia, Lettonia e Lituania gli stipendi sono triplicati, mentre in Ungheria e Slovacchia raddoppiati. Qualcuno dirà che è l’effetto dell’entrata di questi Paesi nell’Unione Europea e forse è vero, ma allora non si spiega perché sono aumentati anche gli stipendi di Irlanda (+85,5%), Svezia (63%), Germania (33,7%), Francia (31,1%), Grecia (30,5), Portogallo (13,7%) e Spagna (6,2%) mentre solo in Italia sono diminuiti. (-2,9%)?
Per i farmacisti italiani la sorte non è stata diversa e il loro stipendio è tra i più bassi dell’Unione Europea dove un collega inglese può arrivare a guadagnare sino a 50.000 sterline all’anno, quello francese 40.000 euro l’anno, quello svedese 55.000 euro l’anno. I rinnovi del CCNL per i farmacisti invece di recuperare quanto perso con l’inflazione, sono stati anche più bassi. Perfino il recente rinnovo del contratto del commercio, a cui afferiscono gli stipendi del personale laureato che lavora nelle parafarmacie della GDO, è migliore.
Le riforme avvenute nell’ultimo rinnovo, in particolare l’introduzione del livello Q2, hanno mostrato un sostanziale fallimento. 
Questo non per colpa dei sindacati, ma per la scarsa o totale assenza della volontà, da parte dei titolari di farmacia, di applicare i cambiamenti. A tutto questo si aggiunge la difficoltà crescente, per tutto il personale che lavora in farmacia, a conciliare la vita professionale con quella sociale e famigliare.
Questa miscela esplosiva porta ad una insoddisfazione generalizzata che si manifesta nel modo peggiore per l’intera categoria: l’abbandono della professione. Tutto ciò porta ad una diminuzione delle iscrizioni alle facoltà di farmacia a cui non molto tempo fa, politiche poco lungimiranti, volevano porre il numero chiuso.
Ora, o si prende atto di tutto ciò e si procede ad un sostanziale cambiamento di rotta, oppure questa professione è destinata all’oblio, anche perché la farmacia dei servizi invece di migliorare la condizione del personale laureato, l’ha peggiorata. 
Oltre ad un aumento vero degli stipendi e degli straordinari, gli scatti vanno resi automatici e gli orari di lavoro conciliati con la “vita fuori” che non è meno importante.
L’insofferenza è diffusa, prima si agisce e prima le soluzioni potranno essere condivise, ridistribuendo quanto ottenuto di economicamente positivo dalle farmacie in questi ultimi anni.

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