26 ottobre 2023
Blocco del Governo ad emendamenti per i servizi in parafarmacia
Il Governo incatenato alle lobby?
Le sigle unite delle parafarmacie italiane esprimono forti perplessità e disappunto rispetto ai comportamenti parlamentari del Governo.
Nonostante la completa disponibilità dimostrata dalle parafarmacie a lottare, nell'interesse dei cittadini, contro l'inflazione, dimostrando forte senso di responsabilità, il governo con il sottosegretario Bitonci si dichiara contrario agli emendamenti al DDL concorrenza (S. 795) che cercavano di allargare alle parafarmacie alcuni servizi come analisi e telemedicina.
Questo malgrado sia di pochi giorni fa l'esortazione dell'OCSE a cancellare leggi obsolete ed aumentare la concorrenza proprio nei servizi.
Le sigle si chiedono perché il Governo per voce del sottosegretario si è dichiarato contrario, essendo i servizi in questione svolti da un farmacista e tendenti ad aumentare l'offerta, quindi a diminuire costo degli stessi. Emendamenti che se approvati avrebbero prodotto dei risparmi in linea proprio con il trimestre antinflazione.
Trimestre antinflazione dove, ad esempio, per i beni di prima infanzia e igiene personale, compresi nel paniere del trimestre antinflazione si chiede di bloccare i prezzi mentre nel frattempo si ha l'innalzamento dell'IVA dal 5 al 10%. Perchè di tale comportamento? A chi giova cancellare emendamenti che incontrano gli interessi dei cittadini? Ci sono o non ci sono le catene ai poteri forti di questo Governo?
Tutto ciò mentre nella legge di bilancio è concessa una quota fissa aggiuntiva di 1,20 per ogni farmaco erogato dalle farmacie rurali con fatturato Ssn non superiore a 150mila euro che è proprio la dimensione economica media delle parafarmacie italiane indipendenti. Quota fissa aggiuntiva che è data, con valori inferiori, alle farmacie rurali sino a 450mila euro.
Il comportamento dell'esecutivo è inspiegabile e non giustificato da motivi economici, perché gli emendamenti sarebbero stati a costo zero per lo Stato. Comportamenti che smentiscono le dichiarazioni d'indipendenza del Governo dai poteri forti più volte dichiarato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.