Vincenzo Devito Presidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti congiuntamente alla Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane stigmatizza la politica di divisione della Federazione Ordini dei Farmacisti Italiani

 

 

'E' triste dover rilevare come la FOFI, che dovrebbe rappresentare tutti i farmacisti italiani, continui a perseverare nella sua politica di divisione della categoria'.

 

'A fronte della richiesta dei farmacisti operanti nelle parafarmacie italiane di poter dare il proprio contributo nella lotta alla pandemia attraverso l'esecuzione dei tamponi rapidi, la Federazione degli Ordini rappresentata dal suo Presidente Andrea Mandelli, invece di perorare la causa coinvolgendo gli oltre 5000 farmacisti che non possono eseguire i test, ed ammettendo implicitamente la difficoltà delle farmacie a rispondere a tutte le richieste dei cittadini, chiede' "di consentire alle farmacie di effettuare i tamponi durante gli orari e le giornate di chiusura esclusivamente per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi, in modo da  “poter rispondere in modo sempre più efficace alle necessità conseguenti all’obbligo della certificazione verde per accedere ai luoghi di lavoro”.

 

'Tale richiesta, che non tiene in alcun conto degli sforzi che tutti i farmacisti stanno facendo, compresi quelli maggiori dei farmacisti dipendenti, ha alla base un grave errore di valutazione che non pone il farmacista al centro dell'azione politica la stessa Federazione degli Ordini ma solo la farmacia.'

 

'Errore che stiamo già pagando da anni, ma che crediamo pagheremo a caro prezzo nel futuro'.

 

'La FOFI deve rivedere con maggiore chiarezza quale è il suo compito istituzionale, che riteniamo sia ben lontano da essere quello svolto in questi ultimi anni, ovvero "comprimario" sindacale di una parte corporativa della categoria.'