27 luglio 2020
Farmacisti: nuovi spazi professionali sono possibili
Farmacisti nei Sert, case di cura e di riposo, approvato emendamento in Puglia
L'approvazione di un emendamento presentato nel Consiglio regionale della Puglia che stabilisce che nei Sert, nelle case di cura private e nelle case di riposo, ove vengono usati farmaci, l'approvvigionamento, l'allestimento e la distribuzione degli stessi, deve avvenire sotto la responsabilità di un farmacista laureato ed abilitato, induce più di una osservazione allargata a livello nazionale.
Avendo il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti fornito il supporto tecnico e legislativo nel 2018 alla redazione di una analoga proposta di legge regionale presentata da Mino Borraccino, da cui trae spunto oggi l'emendamento presentato da Paolo Pellegrino, è lo stesso Movimento attraverso l'intervento del suo Vice Presidente, Fabio Romiti, a stimolare alcune riflessioni.
"L'approvazione dell'emendamento dovrebbe essere salutato con entusiasmo da tutta la categoria, perché ci dice in maniera chiara ed inequivocabile che senza creare "enclave", nuovi spazi professionali sono possibili, per allargare e non restringere le opportunità lavorative dei farmacisti italiani".
Per Fabio Romiti, "questa è la strada giusta per recuperare e riaffermare le proprie competenze, coniugando, al contempo, attraverso queste, le esigenze di risparmio ed appropriatezza dell'attività professionale".
"Ora ci aspettiamo" continua Romiti, "che tale provvedimento venga portato da chi è presente in Parlamento, in un contesto nazionale più esteso con la stessa decisione ed alacrità con cui ci si è spesi per provvedimenti riguardanti la farmacia".
Sia portato all'attenzione delle Istituzioni non come tema "riempitivo", ma come obiettivo primario.
La farmacia dei servizi è certamente un'evoluzione necessaria per la farmacia italiana, ma potrebbe non risultare così significativa per la creazione di nuovi posti di lavoro, da qui l'obbligo "morale" per i rappresentanti della categoria di cercare con convinzione altri ambiti ove svolgere la professione, come ad esempio quelli indicati dall'emendamento della Regione Puglia, ma pensiamo anche a quelli persi e mai recuperati in tema d'insegnamento.
La categoria, conclude Romiti, ha necessità di portare le proprie conoscenze al servizio della società civile, non ha bisogno di lotte intestine finalizzate a togliere, ma al contrario, aggiungere nuove opportunità.
Per il ruolo che ognuno di noi, a vario titolo ricopre, è un dovere verso le nuove generazioni e chi si trova in difficoltà lavorativa.