07 gennaio 2020
Manifesto per la libertà professionale del farmacista
Comunicato stampa
Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti presenta il Manifesto per la libertà professionale del farmacista. Tale strumento rappresenterà la base teorica per l'azione di riforma del sistema di distribuzione del farmaco e della professione di farmacista per il 2020.
Mentre vengono diffusi dati sul sistema farmacia Italia, contenenti ancora elementi fuorvianti e di mistificazione come quello più eclatante sul numero complessivo delle farmacie, comprensivo anche di 528 tra armadi farmaceutici e succursali, il MNLF ribadisce la necessità di riformare l'intero sistema che non risponde alle reali necessità dei cittadini, ma a esigenze di tutela di un privilegio.
I farmacisti che non hanno voce subiscono questo privilegio e vivono una situazione di forte preoccupazione. Proprio in questi giorni ricorrono sette anni dalla scadenza del contratto, sette anni i cui i dipendenti hanno visto perdere in maniera grave il loro potere d'acquisto. I cittadini debbono sapere quando si recano in farmacia che dietro la gentilezza e la disponibilità del farmacista collaboratore si cela un grande sforzo per continuare a fornire un servizio di qualità e professionalità, mentre questa non è riconosciuta innanzitutto in termini economici.
Contemporaneamente, grazie a leggi autoreferenti e all'azione lobbistica in Parlamento di chi i farmacisti dovrebbe rappresentarli tutti, migliaia di colleghi che vorrebbero mettere a disposizione la propria preparazione non possono farlo perché viene loro impedito di dispensare tutti i farmaci in esercizi diversi dalla farmacia. Questo, mentre al contrario, un soggetto non laureato in farmacia può avere la proprietà di più farmacie.
Tali problemi connessi con la gestione del potere nella distribuzione del farmaco debbono essere risolti dalla politica che deve smetterla di credere alle sirene ed affrontare seriamente un problema che sta "infettando" l'intero sistema. Nei prossimi mesi il MNLF si farà promotore di azioni di sensibilizzazione che non escludono il ricorso alla piazza.