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05 dicembre 2019

Numero programmato nazionale all'università?

Prima si crei lavoro, poi ne discutiamo.

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti registra con piacere che il Presidente della Fofi On. Andrea Mandelli per la prima volta ammetta che esiste un problema di penuria di farmacisti nel Nord Italia, segno questo che le "cassandre" di disoccupazione per i farmacisti italiani hanno "affievolito" la loro voce negli ultimi mesi.
 
Tuttavia, rispetto alla possibilità contenuta nella proposta presentata da Mandelli, la nostra posizione non muta ed è di un no secco.
 
Qualsiasi forma, anche transitoria che in Italia significa definitiva, finalizzata a porre dei limiti all'accesso alla facoltà di farmacia è funzionale solo ed unicamente ad un interesse lontano anni luce da quello degli studenti.
 
Meritocrazia è un termine oggi utilizzato come "foglia di fico" per tutelare privilegi e il cosiddetto "fabbisogno" per le professioni sanitarie è un meccanismo ambiguo che negli ultimi anni ha fallito clamorosamente nelle previsioni.
 
Il MNLF consiglia l'On. Mandelli di osservare le cose da una prospettiva diversa, lavorando a tempo pieno per creare nuove opportunità di lavoro per i farmacisti italiani.
 
Una proposta già avanzata da tempo è quella di legare il convenzionamento delle case di cura e di riposo con l'inserimento obbligatorio nel proprio organigramma di un farmacista che si occupi da dentro la struttura della gestione dei farmaci. Compito per cui la stessa università italiana lo ha formato.
Una proposta che porterebbe migliaia di nuovi posti di lavoro e risparmio per le stesse strutture, ma che sino ad ora è stata ignorata dai vertici FOFI.
 
Inoltre, esiste una "sacca" di lavoro negata nelle pieghe dell'attuale legislazione sulla dispensazione dei farmaci, quella che vieta ai farmacisti che operano in esercizi diversi delle farmacie di cedere tutti i farmaci per cui hanno studiato.
Quanti posti di lavoro verrebbero creati con queste due proposte? Forse tanti da far sì che non perda più tempo a progettare disegni per bloccare l'ingresso nella facoltà di farmacia.
 
Questo Paese, che è agli ultimi posti per numero di laureati nell'UE, non si può più permettere di giocare con il futuro dei giovani e deve investire su di loro, ostacolare la loro crescita significa bloccare quella dell'Italia.

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