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18 luglio 2010

Riforma dell'Ordine: lettera ai Presidenti provinciali

Sollevata la questione democratica

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti ha inviato una comunicazione a tutti i Presidenti provinciali degli Ordini dei farmacisti e ai relativi Consigli con l'invito a discutere il testo portato dal Ministro alla Salute Ferruccio Fazio.

In particolare il MNLF contesta l'assenza completa di discussione preventiva su uno degli atti più importanti della vita ordinistica.

Questo il testo:

Ai Presidenti degli Ordini
Al Consiglio dell'Ordine

 
Venerdì scorso il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha presentato un ddl delega al Governo per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie di medico chirurgo, odontoiatra, medico veterinario, farmacista (testo in allegato)
Tale testo è stato redatto dagli stessi vertici degli ordini in questione.
 
Pur non condividendo numerosi punti dell'elaborato, primo fra tutti l'assoluta mancanza di un disegno di riforma delle norme elettive dei vertici centrali e periferici che garantisca piena rappresentanza ed elimini norme e regole ormai obsolete ed antiquate, non vogliamo entrare in questa sede nel merito del contenuto che ci auguriamo ogni Consiglio potrà discutere ed approfondire.
 
Quello che vogliamo porre in rilievo è che tale progetto, fondamentale nella vita degli organismi ordinistici, sia reso "fruibile" dagli iscritti e dalle rappresentanze provinciali solo dopo che è stato approvato dal Consiglio dei MInistri.
 
Quanti Presidenti di Ordine erano a conoscenza del testo?
Quanti Consigli provinciali hanno potuto prenderne visione e dibatterne al loro interno?
 
Pochi noi crediamo, pochissimi.

 
Non appare a questa organizzazione il metodo seguito congruo e democratico, al contrario crediamo si pecchi in maniera "grossolana" di verticismo" aldilà del proprio legittimo potere.
 
Riteniamo sia utile a tutti discutere prima delle scelte di fondo della vita democratica degli Ordini e perché no, dello "scollamento" sempre più evidente tra gli organismi centrali e quelli periferici.
Scollamento che poi automaticamente si riverbera nella bassissima partecipazione alle attività dell'Ordine da parte egli iscritti.
Le distanze create tra il centro, la periferia e l'iscritto possono essere strumentali ad un certo "decisionismo di maniera", ma non sono assolutamente funzionali alla condivisione delle scelte per la professione.
 
Senza polemica o tesi precostituite ritenevamo utile porre la questione alla Vs. attenzione.
 
Cordiali saluti
 
 
Vincenzo Devito
Presidente M.N.L.F.

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