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06 novembre 2017

Parafarmacie: l'irresponsabilitą della politica e quella dell'interesse particolare

No alle sanatorie

Martin Luther King diceva: "Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla." Non chiedeva, ricorda Vincenzo Devito, Presidente del MNLF, di accettare supinamente la propria condizione subalterna nella speranza che un giorno su quell'autobus non ci sarebbe più stato l'obbligo di alzarsi e lasciare il posto ad un bianco.

Allo stesso modo, continua Devito, chiedere di superare l'esperienza delle parafarmacie significa accettare una condizione subalterna, piegare la testa davanti alla propria sconfitta e farla diventare "la sconfitta di tutti".

La saggezza si sa, non può essere trasmessa, tuttavia è bene ricordare a chi chiede una "sanatoria", perché questo è quello di cui si parla, che nessuno regala niente per niente e, malgrado le rassicurazioni di circostanza, c'è sempre un prezzo da pagare.
Questo prezzo i farmacisti che hanno creduto nelle proprie capacità aprendo una parafarmacia che sta dando lavoro e mantiene la propria famiglia con dignità, non vuole pagarlo.

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane ribadiscono tutta la propria contrarietà a qualsiasi forma di sanatoria o riassorbimento, a qualsiasi progetto di blocco dei codici univoci e quindi all'apertura di nuove parafarmacie, al tentativo, caro a Federfarma, di togliere l'obbligo della presenza del farmacista in parafarmacia.
L'unica via per raggiungere un minimo di equità nella categoria è la farmacia non convenzionata, è il libero esercizio della professione.

Quanto al Comitato Anticrisi, continua Devito, noi abbiamo ampio rispetto per chi si trova in una situazione di crisi economica, ma proprio in nome di quel rispetto non li prendiamo in giro, non spacciamo ordini del giorno o interpelli per condivisioni trasversali quando, sappiamo perfettamente, che tutto ciò ha significato politico pari a zero.
La Fregolent lo sa se è parlamentare responsabile.

Al coordinatore del fantomatico Comitato anticrisi un suggerimento, conclude Devito: utilizzi le sue energie per far crescere la libertà d'impresa, non per tutelare un privilegio.
A meno che non si voglia entrare a far parte della schiera di privilegiati, ma se così fosse lo si dica chiaramente senza innalzare "alibi" poco edificanti.
 

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