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31 agosto 2017

Farmacisti: libero esercizio della professione diritto incontestabile

MNLF rilancia sulle liberalizzazioni

La discussione e quindi il testo approvato dal Parlamento sul Ddl concorrenza ha messo a nudo tutte le contraddizioni di una politica sempre più lontana dai diritti dei cittadini, sia che essi siano professionisti o consumatori.

Infatti, la parte della legge che riguarda le farmacie non porta alcun beneficio ai consumatori che non godranno di alcun vantaggio concorrenziale sui farmaci pagati di tasca propria e non allarga la platea di coloro che intendono intraprendere liberamente la propria professione.

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti lontano da logiche politico/elettorali d'improbabili sanatorie o affini, rilancia come unica soluzione possibile per risolvere la decennale iniquità presente nel settore: il libero esercizio della professione.

Chiede all'Antitrust di dare indicazioni precise al Parlamento affinché le distorsioni di un mercato che da monopolista, grazie al Ddl concorrenza, si appresta a diventare oligopolista, siano definitivamente risolte.

Sta all'Autorità Garante della Concorrenza indicare la strada che necessariamente deve passare o attraverso l'abolizione del numero chiuso di farmacie sul territorio, o attraverso la costituzione di della farmacia non convenzionata. Quest'ultimo soggetto deve essere lasciato libero di detenere e vendere tutti i farmaci, nessuno escluso, in regime di non convenzione statale. Naturalmente con la garanzia del professionista laureato, ovvero il farmacista

Con una popolazione che sta sempre più invecchiando e un sistema sanitario nazionale che si sta rapidamente spostando verso una partecipazione diretta alla spesa dei cittadini, non è più possibile impedire che agli stessi venga resa impossibile la scelta tra sistemi diversi d'offerta.

Il mondo della farmacia è sostanzialmente fermo al decreto Bersani, da allora è fallito il concorso straordinario che doveva aprire migliaia di farmacie e sono falliti tutti gli altri tentativi di aprire il settore. Sono aumentati i privilegi e come dimostra il Ddl concorrenza si è guardato più agli interessi degli attori presenti nel mercato che a quelli generali.

E' arrivato il momento di cambiare passo, l'abolizione di monopoli/oligopoli crea nuove opportunità d'investimento, nuovi posti di lavoro e risparmi per i cittadini. L'Italia non può fare scelte anglosassoni a metà, mantenendo una riserva sul numero di esercizi ma permettendo allo stesso tempo la costituzione di catene di farmacie: la libertà del mercato o è totale o non è.
 

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