11 luglio 2010
Indice della libertà economica
L’Italia al 74° posto dietro a Trinidad e Tobago
Nel suo quarto "Indice delle liberalizzazioni" l'Istituto Bruno Leoni parla di «stagnazione», «attrito» dopo oltre un quindicennio dall'avvio dei principali processi di deregulation, di persistente difficoltà «per un nuovo entrante di bussare alla porta dei consumatori». Rimarcano, gli esperti del Bruno Leoni che per liberalizzare davvero nei prossimi anni occorrerà agire sul contesto entro cui si svolge la competizione, in una parola «deregolamentando»
L'Ibl ha messo a confronto, nel rapporto che verrà presentato a Milano, l'Italia in 15 mercati chiave con i paesi europei al top per apertura a nuovi concorrenti e per regolamentazione. Usciamo con un punteggio poco gratificante nel complesso - 49 fatta 100 l'eccellenza - che soprattutto non rappresenta un passo avanti rispetto al passato: 48% nel 2007, 47% nel 2008, 50% nel 2009. Come nelle precedenti edizioni dell'Indice, il mercato più liberalizzato risulta essere quello dell'energia elettrica. Significative le differenze tra settori che già avevano un buon grado di apertura e hanno compiuto ulteriori passi avanti e settori che invece partivano da situazioni più critiche e sono rimasti quasi fermi.
Index of Economic Freedom World Rankings
Il dibattito dell'IBL su CHICAGO BLOG
La regolamentazione e la ricchezza delle nazioni
Il rapporto tra la regolamentazione e il progresso economico
di Sam Peltzman
Nel frattempo la destra italiana o una parte di essa s'interroga: l'articolo su generazione Italia
Top Ten 2010 Index of Economics Freedom
1 Hong Kong |
2 Singapore |
3 Australia |
4 New Zealand |
5 Ireland |
6 Switzerland |
7 Canada |
8 United States |
9 Denmark |
10 Chile |
L'Italia si piazza al 74° posto preceduta dalla Repubblica Domenicana (70°), Madacascar (69°), Montenegro (68°), Trinidad e Tobago (55°), Albania (53°), Lituania (50°), Armenia (38°), Lituania (29°).