25 luglio 2014
Agenzia Italiana del Farmaco
Il lamento e i troppi silenzi
In una nota di tre giorni fa l'AIFA si "lamenta" che da troppe parti si chieda all'Agenzia di rinunciare al suo ruolo di approfondimento e di vigilanza dell'appropriatezza prescrittiva ed economica. Troppe, secondo l'AIFA, le spinte alla deregolamentazione.
"Nessuno chiede all'AIFA di farsi da parte o di rinunciare al suo ruolo, al contrario, ciò che si chiede all' agenzia è di occuparsi più incisivamente proprio dei compiti per cui esiste e non fare politica attraverso scelte opinabili".
Così il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane commenta l'intervento dell'Agenzia del Farmaco rilanciando la richiesta di spiegazioni sulla clamorosa marcia indietro dell'AIFA dello scorso 8 maggio relativo al delisting dei farmaci ove, correggendo una precedente decisione, riportava alcuni principi attivi sotto l'elenco di quelli con obbligo di ricetta medica.
Nessuna spiegazione scientifica è stata fornita circa la pericolosità di questi principi attivi, farmaci che in farmacia continuano ad essere tranquillamente consegnati senza la ricetta medica.
L'unica spiegazione plausibile di queste scelte è che se tali principi attivi non fossero stati riposizionati tra quelli con obbligo di prescrizione l'AIFA sarebbe stata costretta a togliere tale obbligo a molte altre specialità del tutto identiche, ma con un mercato molto più ampio.
L'Agenzia del farmaco deve vigilare con assoluta indipendenza, ma non può considerare il suo operato esente da critiche legittime. Deve rinnovare la propria azione ed è per questo che Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane chiedono al Ministero della Salute e al Governo di adottare i seguenti provvedimenti:
- a. cancellare l'automatismo per cui quando un farmaco cambia regime di dispensazione viene automaticamente escluso dal rimborso del S.S.N.;
- b. stabilire che sia l'AIFA e non le ditte produttrici a decidere se in base ad un dato principio attivo con una determinato dosaggio e forma farmaceutica, quel medicinale debba essere ceduto con o senza obbligo di prescrizione;
- c. introdurre il principio per cui se una specialità commercializzata in Italia è senza ricetta anche tutte le altre con uguale composizione automaticamente lo siano;
- d. guardare all'esperienza di altri Paesi Europei e ai regimi di dispensazione attuati nella maggioranza di essi.
"Se si stabilisce che un farmaco deve essere consegnato dietro presentazione di ricetta medica, questo deve valere per tutti" commenta Vincenzo Devito Presidente del MNLF e membro della Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane, "e non come accade oggi che gli esercizi di vicinato (le parafarmacie) non possono nemmeno acquistarlo, mentre nella stragrande maggioranza delle farmacie viene consegnato sulla semplice richiesta verbale del paziente". "Ecco su questo aspetto ci sarebbe piaciuto sentire almeno un richiamo pubblico da parte dell'AIFA, cosa che sino ad oggi non c'è stato".