01 maggio 2014
OMS: dilaga la resistenza batterica
Vecchie infezioni tornano ad uccidere
PREMESSA: spesso e volentieri nelle farmacie italiane si dispensano antibiotici senza ricetta sulla semplice richiesta del paziente. A volte la spiegazione data è "l'ho già usato…", altre volte la domanda arriva direttamente dal farmacista che in questo modo crede di potersi tutelare! Ma come spiegano gli studi che hanno laureato quel professionista, il fatto che un qualsiasi farmaco sia già stato usato altre volte non significa nulla sulla condizione patologica di quel momento e sulla potenziale possibilità di reazioni allergiche. Inoltre, l'uso ripetuto di un solo antibiotico è gravissimo per la selezione dei batteri resistenti, per tutti valga la consegna di Fosfomicina (Monuril et altri) per le cistiti sulla semplice richiesta del cliente/paziente. Chi abitualmente cede senza ricetta medica farmaci di qualsiasi tipo e in particolare antibiotici dovrebbe meditare molto seriamente su questo intervento dell'OMS.
(Adnkronos Salute) - I super-batteri hanno invaso il pianeta e le conseguenze rischiano di essere "devastanti". A lanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale della sanità: "La minaccia che i germi resistenti ai farmaci rappresentano per la salute pubblica non è più una previsione per il futuro, ma un'emergenza reale già in atto in tutte le regioni del globo. Possono colpire chiunque, a ogni età, in ogni Paese". E "senza un'azione urgente e coordinata da parte di ogni forza in campo - avverte Keiji Fukuda, vice direttore generale Oms per la sicurezza sanitaria - il mondo si troverà a fronteggiare un'era post-antibiotica in cui infezioni comuni, che sono state curabili per decenni, potranno tornare a uccidere".
In un nuovo Rapporto (EN) sull'antibiotico-resistenza, l'agenzia delle Nazioni Unite non usa mezzi termini e dichiara lo stato di emergenza: "E' una delle più gravi minacce sanitarie, e lo è adesso". "Gli antibiotici efficaci - ricorda Fukuda - sono stati uno dei pilastri che ci hanno permesso di vivere più a lungo e più sani, e di beneficiare della medicina moderna". Ma oggi, "a meno che non si prendano azioni significative per aumentare gli sforzi nella prevenzione delle infezioni, e per cambiare il modo in cui produciamo, prescriviamo e usiamo gli antibiotici, il mondo perderà progressivamente quanto ha conquistato sul fronte della salute pubblica. E le implicazioni saranno devastanti".
Il nuovo report scatta la fotografia più completa disponibile finora sulla resistenza agli antibiotici, analizzando dati da 114 Paesi. Anche se il fenomeno sta riguardando molti agenti infettivi diversi, il rapporto si focalizza su 6 batteri responsabili di malattie gravi, e tuttavia comuni, come sepsi, diarrea, polmonite, infezioni urinarie e gonorrea. Le conclusioni suscitano "forte preoccupazione", documentando resistenza agli antibiotici - e soprattutto a quelli usati come 'ultima spiaggia' - in tutte le regioni del pianeta. Il Rapporto Oms si sofferma per esempio sulla Klebsiella pneumoniae, batterio intestinale fra le cause più frequenti di infezioni nosocomiali come polmonite, infezioni neonatali o dei pazienti in terapia intensiva. Ebbene in alcuni Paesi, a causa della resistenza sviluppata dal germe, oltre la metà dei malati non reagisce ai carbapenemi, antibiotici di 'ultima linea' che si utilizzano quando già altri hanno fallito.
Dilagante anche la resistenza ai fluorochinoloni, usati nelle infezioni urinarie da Escherichia Coli: negli anni '80, quando furono introdotti, la resistenza a questi antibiotici era virtualmente pari a zero, mentre oggi ci sono Paesi in molte aree del mondo in cui sono inefficaci in più di un paziente su 2.
Quanto alla gonorrea, che infetta nel pianeta 1 milione di persone al giorno, casi di 'flop' delle cefalosporine di terza generazione sono stati confermati in Austria, Australia, Canada, Francia, Giappone, Norvegia, Sudafrica, Slovenia, Svezia e Uk.
Gli argini per contenere l'antibiotico-resistenza 'fanno acqua' in tutti i Paesi, ammonisce l'Oms nel nuovo Rapporto. Se è vero infatti che alcune nazioni hanno fatto passi importanti nella gestione del problema, ognuna ha dei 'buchi' nel suo sistema di difesa. Gli strumenti per contrastare l'emergenza vanno dal monitoraggio dei casi di resistenza alla prevenzione delle infezioni, per ridurre a monte la necessità di antibiotici attraverso una maggiore igiene, l'accesso ad acque più pulite, le vaccinazioni, il controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie. Quella ai super-batteri deve essere una guerra di alleanze, raccomanda l'agenzia ginevrina.
Tutti possono e devono fare la propria parte. La devono fare innanzitutto i cittadini: assumendo antibiotici solo quando vengono prescritti da un medico; completando il ciclo di cura anche se iniziano a sentirsi meglio già prima di concluderlo; non condividendo mai antibiotici con altri, né riutilizzando eventuali rimanenze. Farmacisti e operatori sanitari devono invece potenziare gli strumenti di prevenzione e controllo delle infezioni; prescrivere e dispensare antibiotici, quelli giusti per il singolo caso, solo quando realmente necessari.
L'Oms si rivolge anche alle autorità politiche (rafforzare il monitoraggio delle resistenze e implementare le capacità dei laboratori) e al mondo dell'industria, che dovrebbe promuovere l'innovazione e la Ricerca e Sviluppo di nuovi farmaci, favorendo le collaborazioni e la condivisione di informazioni fra tutti gli attori del sistema.
IL RAPPORTO COMPLETO (EN)