29 ottobre 2013
Il calo delle iscrizioni a Farmacia e il nonsense del numero chiuso
Necessario creare nuove opportunitą di lavoro
Calo del 27 % delle iscrizioni alla Facoltà di Farmacia per l'AA 2013/2014 secondo l'indagine compiuta dall'Espresso su 12 atenei Italiani che rappresentano il 60% degli universitari.
Una clamorosa bocciatura dell'idea di promuovere il numero chiuso a livello nazionale dell'accesso a Farmacia - così il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti commenta i dati riportati dall'Espresso sulle iscrizioni alla Facoltà di Farmacia.
Evidentemente - continua il MNLF - chi ha avanzato questa proposta lo ha fatto per ragioni diverse dai dati reali. Come aveva evidenziato il nostro studio la tendenza era di tutt'altro segno e i dati riportati dall'Espresso sanciscono la fine di una proposta assurda ed eticamente discutibile.
Ora, per il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, bisogna concentrarsi sui perché di questo calo, prendendo in esame una seria revisione del piano di studi della facoltà, ed indirizzando lo stesso verso una maggiore specializzazione della laurea che incontri le nuove esigenze occupazionali del settore.
Tra i motivi dello scarso "appeal" del corso di laurea in farmacia c'è sicuramente quello di un compartimento ancora bloccato da veti corporativi e difese medioevali d'interessi economici. L'esempio di quello che sta succedendo al concorso straordinario per aprire nuove farmacie (5.000 negli intenti iniziali, zero a tutt'oggi e meno di 1500 se il concorso vedrà mai la fine) dovrebbe essere motivo di riflessione per i nostri governanti.
Solo la creazione di nuove opportunità e la rimozione di vincoli anacronistici (vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie e creazione della farmacia non convenzionata) potrà dare nuovo slancio al settore della distribuzione del farmaco e alla creazione di nuovi posti di lavoro.