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12 giugno 2013

Pitruzzella - Antitrust: “Cresci Italia inattuato”

Massima attenzione a farmaci e telecomunicazioni

Da Help Consumatori (www.helpconsumatori.it) e Redazione

Attenzione massima su telecomunicazioni, energia e farmaci; “sono settori su cui riteniamo di dover procedere”. Lo ha detto il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, alla fine della sua audizione di oggi in Commissione Industria al Senato.

Pitruzzella ha sottolineato poi la necessità di “rinvigorire la funzione di controllo sulla effettiva produzione” da parte del Parlamento di atti normativi di secondo livello (i regolamenti) la mancanza dei quali di fatto impedisce l’applicazione delle leggi. “Credo che il monitoraggio di questa attività del Parlamento sia fondamentale – ha detto il Presidente dell’Antitrust citando l’esempio del decreto Cresci Italia “gran parte del quale non è stato applicato” proprio per la mancanza di regolamenti attuativi. Il “rinvigorimento dell’ attività di controllo”, che prevede un rafforzamento del rapporto Parlamento-Authority, dovrebbe essere attuato nel quadro delle nuove riforme, ha concluso Pitruzzella. Il presidente dell’Antitrust fa anche parte del gruppo di esperti della Commissione sulle riforme costituzionali che si insedierà domani.

Il Presidente Antitrust nei giorni scorsi sulle professioni aveva detto:

"  la piena efficacia delle norme di liberalizzazione del settore delle libere professioni risulta ancora ostacolata da riferimenti normativi che legano l’adeguatezza del compenso al decoro professionale e all’importanza dell’opera.
 
 Si tratta di misure che, lamenta Pitruzzella, “possono condurre di fatto ad una reintroduzione surrettizia delle tariffe di riferimento per le prestazioni professionali, vanificando la liberalizzazione”. Allo stesso tempo, il presidente ritiene il riferimento all’adeguatezza della tariffa estremamente generico e non necessario per garantire la qualità delle prestazioni.
 
 Pitruzzella ha inoltre affermato che permangono ancora ingiustificati ostacoli all’accesso alle professioni fin dall’ammissione ai corsi universitari. Per l’individuazione del numero chiuso, sottolinea il presidente di Agcm, “la Legge 264/1999, che regola gli accessi ai corsi universitari, prevede che si tenga conto del fabbisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo, criterio non strettamente legato all’offerta formativa delle università e idoneo a restringere ingiustificatamente l’accesso ai corsi di laurea”.
 
 Nel corso della sua audizione, Pitruzzella ha ricordato che la situazione di crisi in cui versa il Paese può essere superata solo grazie ad un maggior grado di competitività e che il deterioramento della situazione economica è stato causato da mercati fermi ed ingessati a causa della condotta delle imprese, ma soprattutto di norme che ostacolano il pieno sviluppo della concorrenza.

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