16 aprile 2010
Caro Diario: cronaca di una giornata con Federfarma
Nobile Collegio Farmaceutico: Fazio, Racca, Mandelli e… Tomassini
Caro diario,
oggi sono andato al convegno di Federfarma sulla farmacia dei servizi. Sapessi che bello il posto, il Nobile Collegio Chimico-farmaceutico incastonato nel bel mezzo dei Fori Romani, tra il Colosseo e Piazza Venezia. Ed era tutto un arrivare di macchinoni cromati presi a nolo con tanto di autisti, e poi le macchine blù delle autorità, e vigili in alta uniforme a sorvegliare e indirizzare le vetture, insomma un evento vero.
Il convegno è partito in sordina, ben guidato da un giornalista de “La7”, sul palco, che poi palco non era ma un democratico semicerchio di poltrone, si sono alternati i saluti di benvenuto del presidente del Nobile Collegio, i ringraziamenti della dottoressa Racca che per l'occasione sfoggiava uno dei suoi sorrisi migliori, e poi è iniziata la presentazione di uno studio svolto sul rapporto tra farmacia e terza età. Non volevo credere alle mie orecchie quando l'impeccabile relatrice ci ha svelato che per l'anziano sembra sia molto comodo e gradito prenotare visite e ritirare referti nella farmacia sotto casa invece che trascinarsi fino alla Asl o l'ospedale come invece è costretto a fare per ritirare i farmaci. Chissà che un giorno non si allarghino i servizi offerti dalle farmacie fino alla dispenazione addirittura dei farmaci, sarebbe un'idea geniale…
Poi è iniziata la tavola rotonda, diario mio tu non immagini quanta bella gente c'era seduta in quella enclave farmaceutica: Il dottor Gizzi, Palumbo, il presidente Mandelli, Anna Rosa Racca, perfino il senatore Tomassini, ma il vero brivido l'ha dato l'ingresso in sala del ministro Fazio. Non ti sto a dire il boato di applausi, ero quasi commosso.
L'abile giornalista ha chiesto al presidente Mandelli la posizione della Fofi sull'aspetto deontologico della farmacia dei servizi e la risposta è stata chiara e nitida: il Presidente ha raccontato di come l'idea dei servizi in farmacia fosse stata da lui presentata in un convegno a Palazzo Marini nel 2006.
Non sono riuscito a cogliere dove fosse la risposta alla domanda ma, caro diario, che eloquio disinvolto e che uomo affascinante è in ogni caso il nostro Presidente.
Ha parlato poi Palumbo, spiegando che i parametri e le modalità di retribuzione del farmacista per i servizi elargiti in farmacia faranno parte di un percorso complesso e articolato e quindi la cautela e l'oculatezza dei nostri governanti impegneranno questi ultimi in anni di studio e valutazione
Come non apprezzare la saggezza e la prudenza di queste parole?
Quando si è alzato a parlare il ministro un gelido silenzio è sceso in sala, complice anche un paio di porte lasciate aperte che creavano una perfida corrente d'aria di cui si è lamentato il ministro a nome del suo mal di schiena. Posto prontamente rimedio si potuto continuare e il Nostro si è lanciato in un'interessante disquisizione sul modello di sanità che Obama sta cercando di costruire negli States ma che non potrà mai raggiungere l'eccellenza del nostro in quanto privo della governance di cui noi invece godiamo. Caro diario, non so se per il fascino esercitato sul ministro da questo vocabolo o per far capire meglio alla platea il concetto, ma governance è echeggiato ripetutamente sotto le volte della chiesa di S. Lorenzo che ci ospitava.
Portato sull'argomento dal giornalista, Fazio ha ribadito con fermezza di essere assolutamente contrario ad ogni forma di sanatoria e/o trasformazione delle parafarmacie in farmacie e si è rivolto al senatore Tomassini per avere una sponda alla sua posizione.
Sponda che non si è fatta pregare troppo, il senatore ha fieramente affermato di aver risolto il problema delle parafarmacie: si chiameranno “empori della salute”!!!
Caro diario, quanto allarga l'orizzonte entrare a contatto con i veri professionisti del pensiero!! Noi passiamo anni a discutere se, come, cosa e quando farne delle para, e la soluzione era così semplice: gli si cambia nome! Confesso di essere arrossito interiormente e di essermi inchinato alla genialità di questo uovo di Colombo.
Il ministro ha concluso l'intervento con un paio di quelle che il povero Mosca amava definire “bombe”: abrogazione del Tuls del 1934 e conseguente piena collaborazione senza soluzione di continuità tra medici e farmacisti in un centro socio-sanitario territoriale – lo so che è una parola difficile, anche il ministro ogni volta che doveva pronunciarla sbirciava il foglio degli appunti -
Con l'equilibrio che ci si aspetta da ogni politico di rango in cambio di questa Terra Promessa, il ministro si è piegato a chiedere la collaborazione della categoria su due punti: non ostacolare la diffusione e l'allargamento del nostro aspetto commerciale anche ad altri soggetti, e la collaborazione nella riduzione dei margini riservati alla distribuzione intermedia.
Caro diario, mi sono sentito perso. Non capivo chi fossero gli “altri soggetti” citati, per un attimo ho avuto il dubbio che si parlasse della GDO, ho temuto altresì che la riduzione di margini al grossista finisse per ricadere sul farmacista, ma mi è bastato guardare lo smagliante sorriso della dottoressa Racca e il suo applauso caloroso alle parole del ministro per farmi sentire il solito sciocco che non arriva a far volare il proprio pensiero alto come quelli che hanno il faticoso e ingrato compito di guidarci.
Ad onor del vero bisogna dire che il ministro è uscito con molti meno appausi di quando è entrato, ma sono certo che dipendesse da quella limitatezza di pensiero cui accennavo e a quanto pare condivisa con gran parte della platea
Caro diario, per concludere questa emozionante giornata non restava che festeggiare tutte le belle notizie ricevute brindando al raffinato rinfresco offerto a latere del Convegno. Certo non potevamo pretendere di calpestare l'etichetta e il cerimoniale pasteggiando gomito a gomito con l eccellenze intervenute, così abbiamo disciplinatamente atteso che terminassero il loro spuntino e si aprisse il cancello anche per noi.
Qualcuno ha storto la bocca usando la parola “avanzi” per definire tutto quel ben di Dio che era ancora rimasto da mangiare, ma caro diario è proprio vero quello che ha detto non ricordo più chi: “l'amore vince sull'invidia”.
E anche la fame gli da una mano, aggiungo io con deferenza.
di Maurizio Bisozzi - pubblicato sul Forum di Punto Effe