22 aprile 2013
Sciopero dipendenti farmacie comunali
Marchionne fa scuola in farmacia
Stato di agitazione dei dipendenti delle farmacie comunali che rispondono in questo modo all'atto unilaterale con cui Assofarm ha disdetto il CCNL.
Un braccio di ferro che nasconde, dietro le sigle ufficiali, una battaglia ben più rilevante sul nuovo assetto dell'Assofarm.
Come è noto gli equilibri dentro il sindacato dell'Associazione (Farmacie comunali - Aziende e servizi socio farmaceutici) è mutato in questi ultimi anni con l'arrivo di Admenta che rappresenta ben 162 farmacie comunali in 19 comiuni (Bologna, Firenze, Prato, Cremona, Milano, Lissone, Parma, San Giovanni Valdarno).
Il peso di queste 162 farmacie comincia a farsi sentire all'interno del sindacato che unilateralmente ha disdetto il contratto nazionale. Esempi di questo tipo. ben più illustri, li abbiamo già osservati nel campo delle automobili, ma nel settore delle farmacie sono una novità assoluta.
Alcuni dicono che l'obbiettivo è quello di modificare il contratto per avvicinarlo il più possibile a quello applicato da Federfarma nelle farmacie private, ovvero il contratto del commercio.
Se questo corrisponde a verità, oggi la protesta dei colleghi dipendenti delle farmacie comunali, è una protesta da condividere al 100%, perchè questo tipo di contratto deve essere ormai superato, come dimostra la marea di firme per "Farmacista cambia contratto" raccolte dal Movimento Nazionale Liberi Farmacisti.
C'è una percolosa tentazione all'interno del mondo della farmacia italiana (privata e comunale): far pagare errori decennali nella conduzione di queste aziende ai lavoratori. Questa tentazione deve essere respinta alla radice. L'inadeguatezza di chi amministra non può avere "capri espiatori", ma nomi e cognomi. Scaricare sui lavoratori colpe altrui e quantomeno puerile.
