18 febbraio 2013
Elezioni: un voto per cambiare
Appello MNLF agli iscritti, ai consumatori, ai cittadini
Questo fine settimana il voto popolare deciderà il futuro di questo Paese per i prossimi cinque anni.
Scegliere non è mai facile e in questa tornata elettorale la confusione è diventata paradigma. Tuttavia, ognuno di noi può utilizzare un metodo in grado di aiutare le proprie scelte. Analizzare i fatti e confrontare i programmi dei partiti con quello che ognuno di noi desidera per l'Italia.
Per noi farmacisti i fatti sono i seguenti:
- - 40 anni e oltre di monopolio delle farmacie prima che dall'interno della categoria non salisse inarrestabile la richiesta di libertà;
- - liberalizzazione dei farmaci senza obbligo di ricetta e nascita delle parafarmacie grazie al Decreto Bersani: diminuzione dei prezzi, creazione di oltre 4000 aziende, occupazione;
- - tentativo di cancellare "le lenzuolate" ad opera dei rappresentanti in Parlamento della Lobby (Gasparri/Tomassini, Pdl)
- - fallimento del Governo Monti nella liberalizzazione dei farmaci di fascia C grazie ai rappresentanti dei titolari di farmacia in Parlamento (appello contro la liberalizzazione, primo firmatario Lettieri)
- - diminuzione del quorum ed avvio dei concorsi: ad oggi, dopo oltre un anno, nessuna nuova sede farmaceutica aperta e molti ricorsi annunciati
- - fallimento totale della liberalizzazione delle professioni
- - nessun nuovo spazio occupazionale alternativo aperto;
- - CCNL fermo ancora al commercio con paghe tra le più basse in Europa
Questi sono fatti, inconfutabili.
Esiste in questo Paese una parte politica che protegge ad oltranza lobby e corporazioni, pur richiamandosi a ideali liberali "virtuali".
Esiste altra parte politica che ascolta anche i meno protetti e guarda agli interessi dei consumatori.
I primi hanno fatto di tutto per bloccare qualsiasi cambiamento, i secondi hanno realizzato riforme, certamente ancora insufficienti, che hanno mostrato come sia possibile cambiare senza modificare di un virgola la tutela della salute per i cittadini.
E' chiaro che noi siamo con chi vuole cambiare questo sistema ancora troppo protetto e contro coloro che intendono mantenere tutto bloccato salvaguardando privilegi e rendite di posizione.
Il Paese ha bisogno di parole antiche, di parole che sino a ieri erano considerate "fuori moda", il Paese ha bisogno di maggiore equità, giustizia e onestà.
Trasformare in cose concrete queste "antiche" parole non sarà facile, tuttavia noi oggi guardiamo con favore chi ritorna ad utilizzare tali termini nel proprio vocabolario.
Ognuno scelga in autonomia, ma lo faccia guardando all'orizzonte senza aver timore d'immaginare una professione ed un Paese diverso, dove lavorare e vivere sia un pò più facile e dignitoso.
