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22 dicembre 2012

Monti si è dimesso

Verso le elezioni

Come aveva promesso e senza un attimo di esitazione Mario Monti ha dato le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio dei Ministri. Dopo la "sfiducia/fiducia" dichiarata da Angiolino Alfano il percorso era ormai segnato e, come sempre, chi fa cadere un Governo corre il duplice rischio di acquisire crediti o pagarne un prezzo elevato alle successive elezioni.

Un primo bilancio dell'esperienza Monti può essere fatto anche a freddo, tuttavia pensiamo che questo risulterà più agevole fra alcuni mesi quando le spinte elettorali saranno esaurite e una migliore introspezione sarà possibile.

In riferimento al nostro settore molte erano le aspettative al momento dell'incarico a Mario Monti, aspettative forse più legate al curriculum dell'ex Commissario europeo che da una fredda analisi della situazione politica.

Il Parlamento era lo stesso della proposta di legge Gasparri Tomassini.

Con il decreto "Salva Italia" e la delusione per la mancata liberalizzazione dei farmaci di fascia C tutta l'inesperienza del nuovo esecutivo è emersa.

Il successivo decreto "Cresci Italia" ha però mostrato alcuni limiti che oggi, forse, sono più evidenti dal fatto che non una sola nuova sede farmaceutica è stata ancora assegnata. Quelle che alla fine del processo del concorso strordinario saranno aperte forse saranno meno della metà di quelle 4/5000 di cui molti in quei giorni si "riempivano la bocca"

Solo grazie al nostro impegno e a quello di alcune forze politiche da sempre favorevoli alle liberalizzazioni nel settore ha permesso di gettare alcuni semi ache in questo contesto. (liberalizzazione farmaci veterinari e preparazioni galeniche senza obbligo di ricetta).

Cosa sarebbe stato se il Governo avesse avuto una "platea" parlamentare diversa è difficile dirlo.

Forse il prossimo Parlamento ci permetterà di dare una risposta a questo quesito.

Monti ha ridato rispetto al Paese, rispetto guadagnato anche con gli innumerevoli sacrifici a cui gli italianii sono stati chiamati, gli stessi italiani che domani, lontani dagli effetti di quei sacrifici, dovranno ringraziarlo per averli sottrati da un destino (greco) assai più amaro.

Così però non è stato per la crescita ove molto si poteva fare e non si è fatto.

Domani, con un Governo politico sostenuto da una maggioranza forte, i processi di liberalizzazione potranno essere ripresi la dove si sono interrotti in una notte d'inverno al Senato.

Noi saremo al fianco di quelle forze politiche che là dove si era interrotto il processo di liberalizzazione vorranno riprenderlo.

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