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22 ottobre 2012

IV Congresso Farmacisti non titolari: i contenuti

Devito confermato Presidente

(in fondo all'articolo le immagini del convegno che saranno pubblicate quest'oggi)

E' stato un Congresso pieno di contenuti con numerosi spunti di riflessione. Questo il commento generale dei partecipanti all'appuntamento di Rimini. Un successo determinato principalmente dagli interventi che si sono succeduti nelle tre sessioni programmatiche ove tutti gli aspetti e le aspirazioni per il cambiamento sono state toccati anche con numerosi suggerimenti per un nuovo rinascimento della professione.

Il Congresso aperto da Agnese Antonaci, che l'ha guidato sino alla fine,  ha visto immediatamente l'intervento di Emilio Croce Presidente dell'ENPAF che ha sottolineato come i conti dell'Ente siano in ordine e come sia stata obbligata, perchè determinata dalle decisioni del Governo, la decisione d'innalzare anche l'eta pensionabile dei farmacisti italiani.

Anche Antonio Lirosi, già Garante per la sorveglianza dei prezzi e attualmente responsabile Commercio e diritti dei consumatori nel Dipartimento Economia e lavoro del Partito Democratico di Pierluigi Bersani, ha voluto portare il proprio saluto. Unico partito a promuovere per primo la liberalizzazione del settore e, succesivamente a difendere dagli attacchi (vedi Gasparri/Tomassini) quanto ottenuto. Lirosi ha assicurato la continuità di impegno del partito e del segretario Bersani nella stessa direzione, per far prevalere "i valori delle pari opportunità, dell'equità e soprattutto del merito." Noi non siamo contro gli Ordini professionali, ma siamo per ordini rinnovati con funzioni super parte. E' necessario , ha detto Lirosi, riaprire il cantiere delle liberalizzazioni, monitorare quelle fatte e rigettare nuove istanze corporative. Innovazione e modernizzazione dovrà essere la bussola di ogni partito.

A questo punto il Congresso, in attesa dell'arrivo del Presidente dell'Ordine di Rimini, del Presidente FOFI e Utifar in ritardo per poblemi di viabilità, paritva con il primo argomento in agenda: l'Enpaf

Nella relazione affidata a Salvatore Tondo (leggi la relazione) e letta da Isabella Nestola è stata ribadita la necessità di superare l'obbligo dell'automatismo di iscrizione a Ordine e cassa di categoria, così che chi ha altra copertura previdenziale non si veda costretto a subire l'imposizione di una doppia contribuzione. È stata quindi ribadita un'altra richiesta, quella di permettere a chi è sottoposto ad altro regime previdenziale (come l'Inps, ad esempio) la "scelta liberale" di optare tra il mantenere l'affidamento e la gestione delle quote già versate all'Enpaf allo stesso ente di categoria o, viceversa, far conseguire il montante di queste quote all'Inps per "arricchire la propria rendita pensionistica". La prima relazione sottoposta alla platea è stata approvata a larga maggioranza

Marco Esposito (leggi relazione) ha aperto la seconda sessione dedicata alla Farmacia non convenzionata e presentando tutti i tentativi per bloccare le liberalizzazioni del settore ha detto: a seppellire tutta questa spazzatura mediatica è la confortante (per noi che siamo farmacisti) affermazione di una personalità super partes e di alto livello scientifico, il professor Silvio Garattini, affermazione tanto vera quanto censurata dai giornali di regime, cito le sue parole: Non c'e' nessun problema a vendere i farmaci di fascia C al di fuori delle farmacie, a patto che ci sia un farmacista. Dal punto di vista dell'interesse dei pazienti e della salute non c'e' alcun problema.

A seguire sullo stesso argomento Paolo Novelli (leggi relazione), titolare di parafarmacia a Santarcangelo di Romagna che ha portato la propria esperienza con numerosi suggerimenti per chi intende intraprendere questa strada: Infine la possibilità che ritengo sia quella principale, è di puntare sulla propria preparazione e professionalità. I tempi in cui il farmacista si poteva permettere di aspettare il paziente e semplicemente consegnargli i farmaci sotto prescrizione medica è assolutamente finito, penso che sia ancora così solo per poche grandi farmacie che si trovano in prossimità di importanti studi medici o di ospedali, ma di certo non riguarda la parafarmacia dove il farmacista deve a mio avviso essere ancora più preparato di un titolare di farmacia.

Ambrogio Sartirano dal Piemonte ha puntato il dito su alcuni distributori intermedi e sugli ostacoli frapposti ad arte per impedire lo sviluppo delle parafarmacie. L'esortazione ai grossisti è stata quella di considerare alla stessa stregua delle farmacie gliesercizi di vicinato, altrimenti i titolari di parafarmacia dovranno fare una scelta  afar come hanno sempre fatto: da soli, ovvero promuovendo la nascita di nuovi distributori intermedi maggiormente "sensibili" alle esigenze di una realtà che malgrado tutto resiste ed aumenta in numero costantemente.

Quindi un intervento particolare, quello dei farmacisti dipendenti della Grande Distribuzione Organizzata. La relazione letta per ragioni di opportunità dalla stessa Agnese Antonaci (leggi intervento) ha evidenziato, al di là della facciata esterna, le numerose problematiche per chi lavora nei corner della grande distribuzione. Problematiche che stentano a trovare la luce mediatica della denuncia, ma che in questo Congresso hanno avuto il loro giusto spazio: Il prestigio della nostra figura professionale, con le sue peculiarità in termini di responsabilità e competenze, non solo non ha trovato riconoscimento nell’organizzazione, ma addirittura è parsa, in alcuni  frangenti, un ostacolo. Non si è persa occasione, infatti,  per ribadirci che per sentirci "veramente inserite" dovevamo dimenticarci di essere farmaciste.

A Fiorella Levi (leggi relazione) il compito di fare la relazione finale di questa sessione e di chiedere la fiducia alla platea: ostilità, egoismi e spesso mania di protagonismo non mancano nemmeno in questo settore .Tutto questo però non ha senso. Oggi più che mai è evidente come sia necessario superare i particolarismi, che molte volte non sono nemmeno di sostanza, per combattere uniti per una causa comune. (…) Prima del congresso è stata chiesta la disponibilità a tutte le associazioni di fare un piccolo passo indietro per permettere  a tutti di fare un grande passo avanti. Per prima la FEF ha dato la propria disponibilità anche economica. Molti singoli titolari di parafarmacia hanno risposto affermativamente. Nella giornata di oggi ci auguriamo che vengano poste le basi per la creazione di questo soggetto che possa interfacciarsi con le istituzioni con la compattezza che è necessaria per avvicinarci sempre di più al traguardo della farmacia non convenzionata. Se vogliamo essere ascoltati e considerati dalle Istituzioni dobbiamo parlare con un'unica voce, decisa e forte e non con un gomitolo di vocette che si contraddicono l'una con l'altra annullandosi a vicenda. Non dimentichiamoci mai che coloro che ci sono ostili ci vogliono divisi, confusi ed inconcludenti
Alcuni colleghi hanno si sono resi disponibili ad accollarsi la responsabilità di creare questo nuovo soggetto unificante la categoria, questa lista sarà sottoposta più tardi alla vostra approvazione. sarà come un gruppo di lavoro che avrà il compito di raccogliere le indicazioni e sintetizzare la strategia migliore per sostenere le parafarmacie italiane e far sì che gli obiettivi di liberalizzazione del settore vengano raggiunti
.

La fiducia richiesta è stata ottenuta e la relazione approvata: Ecco il gruppo di lavoro che dovrà portare alla creazione di un soggetto unitario a cui è stato dato anche il nome ancora non definitivo di Confederazione delle libere parafarmacie italiane. Confederazione che si candida a essere il contenitore aperto a tutti gli esercizi farmaceutici di vicinato veramente liberi - non riconducibili cioè a "strane" situazioni proprietarie che dietro la facciata celano gli interessi di titolari di farmacie o di capitali - che senza steccati o pregiudizi vogliano continuare la battaglia verso l'obiettivo della farmacia non convenzionata e quindi del libero esercizio.
I nomi: Rosaria Di Pietrantonio, Marco Esposito, Fiorella Levi, Maria Teresa Marra, Carmine Menzano, Jole Miliè, Ambrogio Sartirano e Attilio Virgilio.

Ad aprire la terza ed ultima sessione, quella dedicata ai farmacisti dipendenti per un nuovo rulo della professione e un nuovo contratto, Stefania Mazzotta (leggi relazione) laureanda in farmacia: quello che noi ci aspettiamo, quello che noi  chiediamo alla politica e a quanti  hanno la capacità di incidere sulle sorti del paese   è un futuro  che non obblighi i giovani ricercatori a dover emigrare in paesi d’oltre oceano…. Un futuro in cui i giovani professionisti siano delle risorse da valorizzare, e non delle risorse da sfruttare. Chiediamo, in particolare, un sistema legislativo  che permetta a tutti i laureati in farmacia  di dimostrare le proprie capacità,  senza distinzione di censo.

Nel frattempo il Presidente dell'Ordine di Rimini Giulio Mignani che ha portato il saluto dei colleghi di Rimini, il presidente della Fofi Andrea Mandelli e quello dell'Utifar Eugenio Leopardi avevano raggiunto il centro Congressi SGR e quindi prendevano la parola.

Ho ragione di credere che i concorsi per l'assegnazione delle nuove farmacie si faranno, e anche abbastanza presto ha detto il Presidente della FOFI, ho sentito qualche giorno fa il responsabile del servizio farmaceutico della Toscana, Loredano Giorni, che mi ha annunciato che la sua Regione è ormai pronta a pubblicare il bando e, a quanto mi risulta, lo stesso sta per fare la Regione Liguria. Il concorso straordinario, quindi, è in dirittura d'arrivo, anche se non è un mistero per nessuno che la Federazione degli Ordini avrebbe preferito un intervento più complessivo e meditato di intervento sul settore." Parole queste che hanno stimolato un piccola contestazione da parte della platea subito sedata dall'intervento del Presidente Devito che ha chiesto ed ottenuto il giusto rispetto per chi esprime diverso pensiero, rispetto e riconoscimento per il coraggio mostrato a partecipare ad un congresso non certamente amico alla vigilia. Quindi il presidente della FOFI ha ripreso il suo ragionamento sottolineando la difficoltà del momento attraversato dal Paese, che inevitabilmente produce riflessi negativi anche sulla professione. Per la quale, ha detto Mandelli, bisogna anche guardare alla prospettive di sbocchi professionali altri e diversi dalla farmacia, senza trascurare nulla, né le situazioni di nicchia né ogni altra possibilità, come ad esempio la creazione di borse di studio per farmacisti di dipartimento ("Che a qualcuno potranno sembrare poca cosa, ma per me niente è poco in tempi così difficili" ha detto il presidente Fofi) o la battaglia per vedere riconosciuto uno stipendio anche agli specializzandi in farmacia, come succede a quelli in medicina.
Più in generale, il presidente federale ha fatto un cenno alla necessità di impegnarsi per imporre il farmacista in ogni situazione in cui ci sia il farmaco da gestire e dispensare (facendo gli esempi delle case di cura e delle navi) e sottolineando come questa battaglia debba essere di tutta la professione. "Dobbiamo cercare di aprirci al dibattito interno" ha sostenuto Mandelli "e al riguardo voglio dire che la Fofi non ha mai alzato steccati. Chi cerca la contrapposizione con me ha sbagliato strada, perché io sono convinto che tutti insieme potremo dare un futuro alla professione."

Quindi il breve intervento del presidente dell'Utifar Eugenio Leopardi, che ha voluto plaudire alla raccolta di firme per il contratto dei dipendenti ("Ho firmato anch'io" ha detto Leopardi) e ha voluto ricordare come, al netto di ogni discussione e problema, ci sia soltanto un modo per garantire un futuro alla professione,"ed è quello di affermarne il ruolo investendo in professionalità." Anche il Presidente della FOFI Andrea Mandelli ricordando come anche la Fofi abbia a suo tempo sostenuto l'opzione di un diverso contratto, per quanto si tratti "di una prospettiva difficile da perseguire e per la quale la Federazione, che non partecipa alle trattative per il CCNL, di pertinenza di Federfarma e sindacati, può fare poco". Affermazione che, nel suo intervento conclusivo, Devito non ha mancato di chiosare: "La Fofi avrà forse anche parlato della necessità di cambiare contratto, ma alle parole che si dicono, spesso troppe, non sempre seguono atti e comportamenti conseguenti. Il Mnlf questa battaglia l'ha condotta con i fatti, non a chiacchiere. E le 20 mila firme di oggi sono lì a dimostrarlo. Magari, se la Fofi oltre a parlarne avesse fatto qualcosa le firme avrebbero potuto essere 40 mila, o anche di più…" ha concluso Devito

Al termine degli interventi previsti prima dell'inizio dei lavori, la terza sessione è ripresa con l'intervento di Tommaso Salerno (leggi estratto relazione) farmacista italiano che operà in Inghilterra e che ha presentato il sistema inglese e le possibilità operative del farmacista che opera in Inghilterra. Salerno ha fornito anche alcune indicazioni a chi intende andare a lavorar in UK. (Vedi le slide utilizzate)

Di intrecci pericolosi tra corporazioni e politica per il futuro del Paese ha parlato Nicola Cassone (leggi relazione): nel nostro settore non pochi sono stati i tentativi di azzerare i piccoli e pochi passi avanti  compiuti nell’ambito della libera concorrenza. L’Italia appare ancora oggi un Paese bloccato, immobile e ripiegato su se stesso, oserei definirlo gravemente ammalato. Bisogna sostenere il sistema immunitario di questo paziente. Bisogna liberare le energie e le potenzialità delle persone, dando spazio ai talenti e al merito come è giusto e creando le condizioni affinché tutti abbiano le stesse opportunità per sviluppare le proprie capacità. (…)   Un percorso universitario di 5 anni, la laurea, l’esame di stato che porta l’abilitazione alla professione sono di per sé garanzia per la salute pubblica e della preparazione di ogni operatore sanitario, parlo del medico come dell’infermiere o del dentista naturalmente, perché ciò non vale per il farmacista. Di questo dobbiamo chiedere conto ai nostri governanti con dignità e fermezza.

Quindi l'intervento di Gaetano De Ritis (leggi relazione) che ha sottolienato le molteplici opportunità di lavoro inespresse che la laurea in farmacia potrebbe dare ad ogni farmacista italiano. il FARMACISTA potrebbe essere l’epicentro del sistema sanitario a tutela di tutte queste professionalità, stabilendo rapporti corretti con le istituzioni e con gli stessi partiti politici, come elementi di mediazione alle istanze che emergono dalla società, senza conflitto di interessi e senza provocare le degenerazioni del lobbysmo, come, ad esempio, pagare questo o quel politico, alimentando la cattiva politica dei Fiorito, piuttosto della Fondazione Maugeri e di altri a seguire, per far si che proponga uno o l’altro emendamento. Scene da vergogna che fanno il gioco degli squali con il conseguente risultato che la farmacia è allo stremo, il farmacista non ha posto di lavoro e soprattutto, quando lo trova, non ha uno stipendio dignitoso che gli rende merito per gli sforzi spesso inauditi che ha fatto dai tempi dell’università. (vedi slide utilizzate)

Ha concluso la terza ed ultima sessione Fabio Romiti (leggi relazione). La farmacia non convenzionata già acquisito elementi di fondamentale concretezza, come la possibilità di vendere i farmaci veterinari con ricetta medica e i galenici nelle parafarmacie. "Traguardi importanti, che sotto li profilo economico sono pressoché irrilevanti, ma scandiscono un passaggio" ha detto Romiti "e rendono sempre più evidente la speciosità delle resistenze all'allargamento della vendita dei prodotti di fascia C nelle parafarmacie". Anche le cause pendenti in Italia e alla Corte di giustizia UE, secondo Romiti, sono ulteriori tappe di avvicinamento verso l'obiettivo dello "sdoganamento" della fascia C, che però non va visto come fine a se stesso ma come "parte costituente del progetto di arrivare finalmente al libero esercizio della professione". "Sin da domani lavoreremo per creare le condizioni affinché il prossimo Governo metta in agenda l'approvazione di una legge che serve innanzitutto al paese e ai cittadini per creare condizioni di reale concorrenza nel settore del farmaco, appoggiando solo quelle forze politiche che condivideranno tale obiettivo"
Parlando del contratto del farmacista fabio Romiti lo ha definito "un obiettivo strategico, perché i farmacisti non potranno mai rivendicare un nuovo ruolo nel sistema sanitario nazionale con un contratto afferente al commercio, lo stesso che regola i rapporti di lavoro di domestiche e addetti alle pulizia, acconciatori e perpetue, portieri dei condomini e vigilantes. Tutti mestieri degnissimi ma che sono altra cosa rispetto alle figure sanitarie alle quali i farmacisti vanno invece doverosamente assimilati. Si tratta di un passo essenziale, un'arma importante per precostituire le condizioni per cambiare la condizione economica dei farmacisti dipendenti, ritenuta "offensiva e all'ultimo gradino in Europa". lanciate anche due proposte per adottare l'uso dei protocolli terapeutici anche per il farmacista, idea particolarmente apprezzata dal presidente Utifar, e sfruttando l'impegno del Governo per l'agenda digitale un sistema per rispondere alle esigenze della popolazione nel procurarsi i farmaci per le patologie croniche e allo stsso tempo colpire chi dispensa farmaci senza ricetta medica,  che "oltre che compiere reato, effettua anche concorrenza sleale contro chi quei stessi farmaci non può nemmeno ordinarli al grossista, ovvero le parafarmacie". (Vedi slide)

Prima delle conclusioni l'intervento el Proff Carlo Ranaudo che con passione ha pregato chi intende candidarsi al prossimo concorso straordinario di studiare attentamente le regole e valutare "a tavolino" la possibilità di associazione con altri colleghi. Si tratterà di una convivenza per almeno dieci anni, bisogna scegliere bene.

Infine l'intervento conclusivo di Vincenzo Devito il quale ha ribadito come l'obiettivo è sempre quello delle origini, il libero esercizio della farmacia da raggiungere attraverso l'istituzione e il riconoscimento delle farmacie non convenzionate. La convinzione di perseguirlo è rimasta impregiudicata e, anzi, se possibile si è ulteriormente rafforzata, A cambiare, semmai, sono passaggi, strumenti e comportamenti da porre in essere per arrivare al traguardo. Il presidente ha ricordato il percorso che il MNLF ha compiuto in questi anni e come la coerenza nei comportamenti e nelle battaglie sia stato il faro che ha guidato l'azione el MNLF. Le opportunità vanno raccolte per tutti i farmacisti, poi ognuno sceglierà per proprio  conto se accettarla o meno, ma noi non siamo dispobibili ad accettare un neocorporativismo strisciante. Noi lottiamo per liberare questa professione da privilegi che bloccano anche il suo sviluppo, da tutti i privilegi e gli anacronismi e la raccolta di 20.000 firme ne sono una riprova quasi fisica.

Quindi la presentazione della lista e il voto della platea con la conferma di Vincenzo Devito alla guida dei farmacisti non titolari italiani: la squadra che affiancherà il Presidente sarà composta insieme ai vicepresidenti Fabio Romiti e Agnese Antonaci, al segretario Isabella Nestola, al vicesegretario Gaetano De Ritis e ai revisori dei conti Nicola Cassone, Corrado Fronterrè, Marco Vadacca e Mery Parente.

GALLERIA FOTOGRAFICA:

Antonio Lirosi
Isabella Nestola
Marco Esposito
Paolo Novelli
Fabio Romiti

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