30 dicembre 2011
La Fofi non rappresenta tutti i farmacisti
A proposito dell'incontro con il Ministro della Salute
(AgenParl) "Ci auguriamo che oggi Federfarma e FOFI, nell' illustrare la propria proposta di riforma del sistema distributivo, saranno ricevute separatamente dal Ministro della Salute BALDUZZI. Non nascondiamo infatti la nostra preoccupazione al riguardo: il presidente della Federazione Ordine Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli, e' farmacista titolare di farmacia e in questi anni la sua ricetta ha sempre coinciso con quella di Federfarma, con buona pace del ruolo super partes che istituzionalmente gli spetta nel difendere tutti i suoi iscritti". E' quanto dichiarano le associazioni delle Parafarmacie, Forum nazionale Parafarmacie, ANPI (associazione nazionale Parafarmacie italiane e il Mnlf ( movimento nazionale liberi farmacisti).
"Riteniamo scontata - precisano le Parafarmacie - la ricetta di Federfarma: riapertura delle mille farmacie nei comuni fino a 700 abitanti che da vent’anni sono messe a concorso senza successo e in cambio chiusura delle parafarmacie. Quel che ci preoccupa è la posizione del presidente della FOFI, Andrea Mandelli che, a dispetto del suo ruolo, piuttosto che favorire l'accesso professionale e imprenditoriale dei circa 64mila farmacisti esclusi dal giro dei 'titolari', si preoccupa di mantenere inalterati gli interessi della casta, vale a dire dei soli 16 Mila colleghi che hanno il monopolio della rappresentatività della professione. Signor Ministro, noi rappresentiamo non solo le 3.823 parafarmacie esistenti, ma anche circa 25mila farmacisti che non si sentono rappresentati dal collega Mandelli. Anche per queste ragioni - concludono le tre sigle - riteniamo sia giunto il tempo di una seria e radicale riforma degli ordini professionali".