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15 dicembre 2011

Farmaci: lavoreremo per cambiarlo in aula

Le razioni al Blitz in Commissione

In copertina un libro scritto da Antonio Catricalà dal titolo quanto mai attuale "Zavorre d'Italia" a seguire alcune reazioni al dietro front del Governo sui farmaci.

MANOVRA: GHEDINI (PD), TESTO SU FARMACI FASCIA C INSODDISFACENTE E CONTRADDICE ORIENTAMENTI MONTI
LAVOREREMO PER CAMBIARLO IN SENATO


"Il testo dell'articolo 32 sulla liberalizzazione della dispensazione dei farmaci di Fascia C, così come uscito dalla seduta notturna delle Commissioni riunite alla Camera, è del tutto insoddisfacente e contraddice gli orientamenti espressi in modo chiaro dal Presidente Monti proprio davanti alle medesime Commissioni riunite". Lo afferma la senatrice del Pd Rita Ghedini che poi continua: "Lavoreremo per modificare quel testo in Senato e, fin d'ora, chiediamo al Governo di ritornare all'impostazione iniziale nello spirito della prosecuzione di un vero intervento di liberalizzazione, consentendo che la dispensazione di tutti i farmaci non rimborsati dal Sistema sanitario nazionale (quelli di Fascia C) avvenga con l'unica garanzia della responsabilità del medico che prescrive e del farmacista che dispensa ed assiste il cittadino nel corretto utilizzo. Ogni altro vincolo - conclude Ghedini - non risponde alla tutela della salute, ma ad incomprensibili e non più sostenibili barriere protezionistiche".

Marino, blocco farmacie solo per conservare privilegi

«La minaccia di chiudere per un giorno le farmacie al fine di contrastare la liberalizzazione dei farmaci di fascia C è davvero un paradosso: è la protesta di una lobby per la conservazione dei privilegi. Ed è irragionevole minacciare di interrompere un importante servizio per la salute pubblica per arroccarsi nella difesa di un sistema di stampo medievale» a sottolinearlo in una nota Ignazio Marino che aggiunge «invece di protestare per la norma proposta dal governo, i farmacisti annuncino la loro disponibilità a eliminare ciò che blocca sul serio lo sviluppo del servizio, ovvero la possibilità di tramandare la farmacia per diritto ereditario di padre in figlio, per passare a un sistema moderno di libera competizione che dia a tutti i laureati in farmacia, non solo ai figli dei farmacisti, l'opportunità di gestire una farmacia». Il presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale conclude sottolineando come «I farmaci rappresentano una parte essenziale del sistema di cura e per questo le farmacie devono essere considerate parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale ma ciò non significa che questo servizio debba essere svolto in un unico luogo, l'importante è che sia presente una figura professionale all'altezza di garantire la sicurezza per i pazienti» Intanto il Codacons minaccia di denunciare le farmacie che faranno la serrata: «Non è accettabile che per difendere i propri interessi di parte si intimoriscano i consumatori con questi annunci, specie considerato che i farmacisti continuano a essere una categoria garantita e privilegiata, i cui guadagni milionari sono stati appena sfiorati dalle precedenti liberalizzazioni in materia» continua il Codacons.

Manovra. Miotto, grave blitz in commissione su liberalizzazione farmacie
Il Pd presenta emendamento per tornare e testo originario del governo

“È inaccettabile il passo indietro del governo in materia di liberalizzazioni, fra l’altro molto deboli, in materia di vendita dei farmaci di fascia C. Si tratta di un incomprensibile scelta che colpisce i cittadini e la possibilità di creare occupazione”. Lo dice Margherita Miotto, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.

“I farmaci di fascia C – prosegue Miotto – sono pagati interamente dai cittadini e prescritti dai medici, e sono gli unici sui quali sia possibile fare un calo del prezzo prezzo. Il blitz di stanotte è privo di motivazione. Per questo abbiamo ripresentato un emendamento che almeno ripristini il testo originario del governo. Sono, poi, da respingere le ipotesi catastrofistiche sulle conseguenze della liberalizzazione ad iniziare dal presunto consumismo dei farmaci, cosa del tutto falsa perché rimane l’obbligo della prescrizione medica, e dalle conseguenze negative sul settore farmaceutico dal momento che i farmaci in questione sono solo il 10 per cento del totale e vengono spesso prescritti assieme a farmaci di fascia A, in vendita esclusivamente in farmacia. L’apertura delle parafarmacie ha dimostrato che si possono far calare i prezzi e creare nuova occupazione”.

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