09 dicembre 2011
Audizione AIFA alla Camera dei deputati
Commento alle dichiarazioni del direttore Luca Pani
Mentre Federfarma si prepara alla raccolta di firme (spassosissimo il testo) e all'acquisto di tre pagine a PAGAMENTO su altrettanti giornali per invertire la tendenza favorevole della pubblica opinione alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C. L'AIFA va in Parlamento e con toni più moderati rispetto ad alcune settimane fa (effetto orientamento nuovo ministro Salute) propone dubbi che meritano una risposta ragionata.
Nell’audizione in Commissione Bilancio della Camera il direttore dell’AIFA, Luca Pani ha espresso quello che le associazioni delle parafarmacie ripetono da tempo ovvero che “con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, l’Italia fa da precursore in Europa e dunque dobbiamo prenderci l'onore e la responsabilità di questa scelta.”
Pani ha quindi aggiunto che “L'allargamento del mercato dei farmaci introdotto dalla manovra non deve andare a discapito della salute dei cittadini”. Ha poi aggiunto che “Ci sono dei punti critici sia dal punto di vista dell'attenzione che va messa nel dispensare i farmaci, sia da quello della farmacovigilanza, visto che per la normativa europea sarà necessaria la tracciabilità'”. Una posizione, quest’ultima, che rispettiamo, sulla quale, tuttavia, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni:
- Nelle parafarmacie, come nelle farmacie, è obbligatoria la presenza del farmacista, a garanzia della corretta e qualificata dispensazione del farmaco;
- Nelle parafarmacie i farmaci dispensati ai cittadini, sono gli stessi delle farmacie. Come per la farmacia, i farmaci che vengono dispensati in parafarmacia sono soggetti alla tracciabilità imposta dal Ministero della salute, dalla produzione, alla distribuzione intermedia, fino alla vendita nei nostri esercizi;
- Nelle parafarmacie le procedure di farmacovigilanza e conservazione del farmaco sono già oggi identiche, a quelle previste per le farmacie, compreso l’utilizzo del frigorifero. Cosi come l’apparato tecnologico in uso nelle parafarmacie è lo stesso che usano le farmacie.
Una posizione condivisa anche dal mondo scientifico, per tutti valga il Proff. Garattini che interpellato sul provvedimento del Governo ha detto: ''Non c'e' nessun problema a vendere i farmaci di fascia C al di fuori delle farmacie, a patto che ci sia un farmacista''. ''Dal punto di vista dell'interesse dei pazienti e della salute – ha continuato Garattini - non c'e' alcun problema. Per i cittadini avere più punti vendita all'interno dei quali trovare questi farmaci rappresenta una maggiore comodità''.
In ogni caso per sgombrare dubbi in materia, siamo sempre disponibili ad applicare tutte le disposizioni che il Ministro della salute volesse emanare a garanzia e nel rispetto della salute dei nostri concittadini.
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