02 dicembre 2011
MNLF al Governo Monti: eliminare le barricate delle corporazioni
Verso la manovra economica
L’Italia è al punto di svolta. Con la prossima manovra economica sapremo se il Paese è in grado di salvare se stesso e l’Europa.
Servono lacrime e sangue, soprattutto da chi sino ad ora non ha dato, ma servono anche misure coraggiose per la crescita. Prima fra tutte la rimozione delle molteplici barricate corporative che bloccano da decenni lo sviluppo e l’affermazioni delle capacità presenti.
La Banca d’Italia, ma anche altri organismi internazionali, hanno a più riprese affermato che i servizi professionali nelle nazioni con minor regolamentazione, contribuiscono a una maggior crescita del Pil con una media dello 0,8 per cento in più. Nella previsione pari a zero per il prossimo anno, incidere solo in questo settore significherebbe smentire immediatamente le previsioni circolate in questi giorni. Fatto questo ancor più rilevante se si fa riferimento agli stessi istituti quando affermano che al contrario di quanto da sempre affermato dalle corporazioni, aprire il mercato significa anche migliorarne la qualità dell’offerta ai cittadini.
I farmacisti iscritti al Movimento Nazionale Liberi Farmacisti sono pronti a fare la loro parte se verranno finalmente cancellate le norme anacronistiche che regolano la distribuzione al dettaglio del farmaco. Sono pronti a mettere le proprie risorse professionali al servizio del Paese in un contesto liberale dell’esercizio della professione.
A seconda della volontà e dell’intensità delle liberalizzazioni, in questo settore sarà possibile aprire dalle 3.500 alle 7.500 nuove aziende, creare tra gli 8.000 ai 15.000 nuovi posti di lavoro, investimenti immediati compresi tra una forbice di 700 e 1.500 milioni di euro. Ma cosa più importante dare la possibilità ai consumatori di risparmiare in minor costi dei farmaci tra i 350 e i 500 milioni di euro l’anno.
Cifre importanti in grado di contribuire in maniera significativa alla rinascita economica dell’Italia. Una rinascita che non può prescindere dall’azzeramento di ogni privilegio e da una nuova visione della società basata su equità e maggiori opportunità.