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30 ottobre 2011

Il Ministro Romani e la voce unica

A Porta a Porta va in onda Federfarma TV

La scorsa settimana un articolo di Michele Ainis pubblicato sul Corriere della Sera affermava, tra l'altro, che in Italia non si riescono a fare "norme rivoluzionarie" perchè immediatamente intervengono lobby e corporazioni che proteggono i propri interessi portando come esempio gli ordini professionali, le farmacie, i notai e gli avvocati.

Immediata la replica di Federfarma e del Presidente dei Farmacisti italiani (quello che li dovrebbe rappresentare tutti) a difesa dell'esistente a smentire le tesi dell'articolo, abbarbicandosi ad un piccolo errore di esposizione che non mutava affatto la sostanza di quanto affermato.

Vespa, conduttore di Porta a Porta, prendendo spunto da questo articolo, sottopone il problema al Ministro dello Sviluppo economico Romani che è tra i coordinatore della manovra di sviluppo per l'Italia. Il Ministro con sufficienza, dice che questi non sono i problemi del Paese, non lo sono le farmacie che se fossero liberalizzate priverebbero del servizio i piccoli centri perchè le stesse farmacie si trasferirebbero nei centri urbani più grossi.

Tesi copiate, parola per parola, da quelle dei titolari di farmacia.

Peccato che nessuno abbia detto al Ministro che proprio con questo sistema monopolista i centri dei comuni più piccoli sono già privi del sistema farmaceutico perchè le farmacie si sono da tempo trasferite vicino ai centri commerciali. Peccato che nessuno abbia detto al Ministro che i problemi relativi alla presenza delle farmacie siano proprio nelle metropoli e nei centri più urbanizzati, piuttosto che nei centri più piccoli. Proprio là dove maggiore è la concentrazione di abitanti, minore è la presenza delle farmacie e maggiore è il fatturato e la rendita dei titolari di farmacia.

Non a caso il progetto di riforma che Federfarma propone ha come obbiettivo principale quello di non toccare il numero delle farmacie delle grandi città.

Forse se il Ministro Romani prendesse l'abitudine di ascoltare tutte "le campane" (abbiamo più volte chiesto un incontro come MNLF) egli eviterebbe di andare in televisione a fare " l'eco " di lobby e corporazioni e farebbe un servizio al proprio Paese.

In fondo essere Ministro non è proprio essere al servizio dell'interesse generale?

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