27 ottobre 2011
Lettera dell'Italia all'UE
Zero in liberalizzazione della professione, zero in crescita
La lettera che il governo italiano ha inviato ai vertici dell’UE, non contiene alcun impegno serio a liberalizzare le professioni ed eliminare gli ostacoli corporativi.
Come era già successo in agosto, i provvedimenti annunciati e i richiami a quelli già approvati sono privi di efficacia perché frutto di una mediazione al ribasso con le stesse corporazioni.
A parte timide aperture, la lettera contiene enunciazioni di principio prive di sostanza ed inefficaci a dimostrare una decisa volontà di porre la parola fine ai privilegi.
In particolare non vi è alcun accenno all’intenzione di riformare le professioni chiuse ed eliminare il sistema delle licenze contingentate con riferimento alle professioni di notaio e farmacista.
Tale giudizio negativo circa le intenzioni del governo, che comunque andranno verificate nei fatti, è supportato dal sostegno dato sino ad ora ai progetti di legge presentati in Parlamento. Si veda per tutti i disegni di legge circa la riforma dell’Ordine forense (Commissione Giustizia della Camera) e quella del sistema farmaceutico nazionale (Commissione Igiene e Sanità Senato) con la volontà esplicita di eliminare le parafarmacie.
Far crescere il Paese significa creare nuove opportunità di lavoro e nuovi investimenti.
L’Italia ha bisogno che i propri cittadini acquisiscano nuova fiducia, ove ognuno possa guardare al domani con la speranza di vivere in una società ove ci siano opportunità per se e per i propri figli di veder salire il proprio ascensore sociale.
Se non vengono eliminate le norme che sostengono la tutela degli interessi particolari di lobby e corporazioni non vi saranno spazi di crescita reali e quell’ascensore continuerà ad essere bloccato con sempre maggiori difficoltà a farlo ripartire.
La lettera non convince il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e probabilmente si tratta solo di un espediente per “prender tempo”, arginare il pressing dell’UE e continuare a tutelare il proprio elettorato di riferimento in vista delle prossime elezioni.