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13 ottobre 2011

Manovra per la crescita: i titolari di farmacia propongono la perdita di 5.000 posti di lavoro

Liberalizzare la professione

Nei giorni scorsi l’Associazione dei titolari di farmacia ha consegnato al Governo il proprio contributo alla manovra per la crescita dell’economia attualmente allo studio dei ministeri. Questa proposta in cambio di poche centinaia di nuove farmacie in tutto il territorio nazionale, ma non nei centri più densamente abitati, chiede lo stop definitivo del Decreto Bersani e quindi la chiusura delle parafarmacie.

Il bilancio netto di questa operazione è negativo con una perdita di 5.000 posti di lavoro e la chiusura di almeno 2.500 aziende.

Mentre Draghi e Trichet chiedono ai governi nazionali europei di avere più coraggio e di liberalizzare le professioni chiuse, si continua ad ascoltare chi non vuole perdere i propri privilegi. Invece di liberare risorse umane ed economiche eliminando ingiustificate rendite di posizione si continua a tutelare chi ostacola la crescita del Paese.

Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti al contrario, ritiene che in un momento economico così drammatico per l’Italia si debbano rompere gli indugi e liberalizzare la distribuzione al dettaglio dei farmaci con la necessaria presenza del farmacista, a dispetto di quanto vorrebbe invece Federfarma per i farmaci d’automedicazione.

E possibile, pur in un contesto liberale, una distribuzione del farmaco realmente capillare ed efficiente attraverso la tutela dei piccoli centri e meccanismi di distribuzione degli esercizi in sintonia con le esigenze dei cittadini.
Non solo in questo modo non verranno persi posti di lavoro e nuove aziende verranno create, ma liberalizzando il prezzo dei farmaci con obbligo di ricetta non a carico del Sistema Sanitario Nazionale sarà possibile ridurre i costi dei medicinali per i cittadini e generare risparmi importanti.

Le scelte non possono più essere rinviate, da esse dipenderà il futuro economico dell’Italia dei prossimi anni, queste scelte o saranno nette oppure saranno destinate ad un sicuro fallimento.  Il governo, la politica e le Istituzioni tutte siano coscienti che l’interesse particolare non può e non deve prevalere su quello generale dei cittadini

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p.s. a corredo di quanto sopra riportato sono utili due letture per avere il polso della situazione

  1. Catricalà: con liberalizzazioni crescita di 18 mld l'anno Leggi
  2. Oursider, il partito degli esclusi  Visita

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