21 settembre 2011
Standard & Poor's abbassa il rating all'Italia
Niente paura blocchiamo le liberalizzazioni
Mentre Standard & Poor's abbassava il rating all'Italia da A+/A-1 a A/A-1 sostanzialmente perchè mancano provvedimenti per la crescita e tra queste riforme e liberalizzazioni, mentre il Presidente della Confindustria Emma Marcegaglia chiede al Governo di andare a casa se non è in grado di varare misure per la crescita, alla Camera dei Deputati, Commissione Affari Sociali, durante l'esame del ddl Omnibus si è deciso di stralciare l'intero articolo 12 sui servizi in farmacia. Giustificazione ufficiale non entrare in contrapposizione con il disegno di legge sul riordino del servizio farmaceutico (Leggi Gasparri/Tomassini) in discussione alla Commissione Igiene e Sanità.
Nella realtà lo stralcio è dovuto all'imbarazzo e al timore che durante i lavori e il dibattito in aula possano essere approvati emendamenti "non graditi" come la liberalizzazione dei farmaci di fascia C.
Emendamenti presentati a firma Miotto (PD) e Costa (Pdl).
La posizione del PD sull'argomento è nota, meno noto è che anche all'interno della maggioranza cominciano ad affiorare dubbi sull'utilità di difendere a tutti i costi lobby e corporazioni in un momento economico in cui tutti, ma proprio tutti consigliano il contrario (Banca d'Italia, OCSE, BCE, Istituti di ricerca italiani ed internazionali).
Tra questi l'On. Enrico Costa, figlio dell'ex Ministro della Salute, e liberale di lunga data. Ebbene, possiamo "testimoniare" come il parlametare sia stato oggetto di pressioni dirette ed indirette perchè il suo emendamento fosse ritirato.
Non ce ne sorprendiamo e diamo atto al parlamentare di aver fatto ciò che poteva in una situazione decisamente complicata. A lui va il nostro plauso per il coraggio comunque dimostrato.
Per il resto, mentre in Commissione Igiene e Sanità riprende l'esame del ddl Gasparri/Tomassini, che appare come la risalita "controcorrente dei salmoni", Standard & Poor's avverte di non escludere di declassare ancora l'Italia nei prossimi 12/18 mesi.
Continuando di questo passo il lavoro dell'agenzia di rating sarà "tutto in discesa".
P.S.: nel World Economic outlook il Fondo Monetario Internazionale taglia le sue previsioni: nel 2012 il Pil italiano crescerà solo dello 0,3%, dimezzando l'aumento stimato per il 2011 allo 0,6%. Praticamente l'impossibilità per l'Italia di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Il Paese appare, per usare il paragone di Marcello Sorgi della Stampa, come un pugile immobile al centro del ring.