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29 maggio 2011

Risposta MNLF alla lettera del Presidente del SUNIFAR

Il parafarmacista non esiste, esiste solo il farmacista

In riferimento alla lettera inviata ad alcune testate giornalistiche dal Presidente del SUNIFAR Orlandi questa organizzazione esprime quanto segue:

il rispetto delle regole di legge, etiche e deontologiche è condizione eminente della professione di farmacista, di tutti i farmacisti, compresi quelli che lavorano nelle cosiddette parafarmacie. Condizione che viene meno proprio nelle farmacie che da una parte chiedono l’esclusiva nella distribuzione dei farmaci sulla base di una non ben definita “superiorità arcaico-monopolista” e, dall’altra, dispensano senza ricetta medica qualsivoglia farmaco venga richiesto. Non tutte certamente, ma un numero che temiamo sia maggioranza.
Il rispetto e l’osservanza delle regole non possono essere circoscritte solo ed unicamente alle regole da “applicare agli altri” con il malcelato fine di determinarne un vantaggio proprio.

Il Paese cambia e le esigenze dei cittadini pure, le regole vanno aggiornate e così le leggi. Federfarma non è più in grado di fare quello che vuole in Parlamento, prima ne prende coscienza e meglio è se si vuole iniziare a ragionare senza pregiudizi.

I ragionamenti espressi dal Presidente Orlandi sono classici di chi desidera una scala sociale bloccata, noi la vogliamo in movimento, vogliamo una società ove capacità e volontà non siano ostacolati da barriere create ad arte per salvaguardare chi si trova ai piani alti di quella scala.

I farmacisti non sono laureati per svolgere alcune mansioni, essi lo sono per trattare tutti i farmaci ed esprimere professionalmente tutte le proprie capacità per cui lo Stato ha investito denaro pubblico. Orlandi se ne faccia una ragione.

Per quanto riguarda la provocazione “che il farmacista faccia il farmacista ed il parafarmacista faccia il parafarmacista” non spendiamo molte parole, perché il parafarmacista non esiste, esiste solo il farmacista indipendentemente dal luogo ove egli svolge la propria professione.
Queste volgari dichiarazioni sono sintomatiche di un’alterigia storica con cui una parte minoritaria del corpo professionale ha sempre trattato la maggioranza dei colleghi: assenza completa di rispetto per la persona e la sua dignità.

Caro Orlandi così non andrete molto lontano e noi vi consigliamo di modificare “velocemente” il vostro atteggiamento e d’impegnarvi di più per difendere gli interessi dei vostri associati invece di fare il “controcanto” dei titolari delle farmacie più grandi. S’interessi delle farmacie rurali più piccole, quelle che vengono sempre chiamate in causa quando si tratta di difendere gli interessi forti della vostra categoria per essere dimenticate un minuto più tardi. Dia retta a noi:  tuteli gli interessi dei suoi associati e pensi meno alla politica all’interno della categoria.
Si può far carriera anche lontano dal “trono del re”.
 

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