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26 ottobre 2012

Congresso Farmacisti non titolari: La stampa

Molte testate giornalistiche hanno parlato del IV Congresso dei Farmacisti non titolari, alcuni (Farmacista 33) ha inviato un proprio giornalista a Rimini, lo stesso ha fatto il Mattinale. Tutti con perizia (Il farmacista on-line, Quotidiano Sanità, Help Consumatori) e taglio diverso hanno "raccontato" ciò che è avvenuto a Roma. Noi qui riproduciamo l'articolo del Mattinale (pubblicazione edita dall'Ordine dei Farmacisti di Roma) perchè possa essere letto in Italia da tutti i colleghi. Il report del Congresso è firmato da Giorgio F. Pintus.

 

Congresso Mnlf 1 - Barra dritta verso il libero esercizio.

E intanto nasce la Confederazione unitaria delle libere parafarmacie

ROMA, 22 ottobre - L'obiettivo è sempre quello delle origini, il libero esercizio della farmacia da raggiungere attraverso l'istituzione e il riconoscimento delle farmacie non convenzionate. La convinzione di perseguirlo è rimasta impregiudicata e, anzi, se possibile si è ulteriormente rafforzata, A cambiare, semmai, sono passaggi, strumenti e comportamenti da porre in essere per arrivare al traguardo. A volerlo sintetizzare, il IV Congresso nazionale del Movimento nazionale dei liberi farmacisti è tutto qui, in questo percorso ricordato alla conclusione dei lavori dal presidente storico del Mnlf, Vincenzo Devito, confermato all'unanimità dall'assemblea congressuale alla guida del Movimento anche per il prossimo quinquennio insieme ai vicepresidenti Fabio Romiti e Agnese Antonaci, al segretario Isabella Nestola, al vicesegretario Gaetano De Ritis e ai revisori dei conti Nicola Cassone, Corrado Fronterrè, Marco Vadacca e Mery Parente.

Ma, prima dell'intervento finale di Devito, i farmacisti che hanno raggiunto Rimini per l'appuntamento quinquennale della sigla dei non titolari hanno avuto modo di passare in rassegna, attraverso tre sessioni di lavoro dedicate al capitolo previdenza, alla prospettiva della farmacia non convenzionata e alla necessità di un nuovo contratto di natura sanitaria per i farmacisti dipendenti, gli snodi di maggiore interesse e a un tempo di maggiore criticità per i non titolari.

In materia Enpaf, è stata ribadita la necessità di superare l'obbligo dell'automatismo di iscrizione a Ordine e cassa di categoria, così che chi ha altra copertura previdenziale non si veda costretto a subire l'imposizione di una doppia contribuzione. È stata quindi ribadita un'altra richiesta, quella di permettere a chi è sottoposto ad altro regime previdenziale (come l'Inps, ad esempio) la "scelta liberale" di optare tra il mantenere l'affidamento e la gestione delle quote già versate all'Enpaf allo stesso ente di categoria o, viceversa, far conseguire il montante di queste quote all'Inps per "arricchire la propria rendita pensionistica".

Il punto-rotta sulla farmacia non convenzionata l'ha tracciato nel suo intervento il vicepresidente Romiti, che ha sottolineato come la prospettiva - "un'intuizione del Mnlf" ha voluto ricordare Romiti - abbia già acquisito elementi di fondamentale concretezza, come la possibilità di vendere i farmaci veterinari con ricetta medica e i galenici nelle parafarmacie. "Traguardi importanti, che sotto li profilo economico sono pressoché irrilevanti, ma scandiscono un passaggio" ha detto Romiti "e rendono sempre più evidente la speciosità delle resistenze all'allargamento della vendita dei prodotti di fascia C nelle parafarmacie". Anche le cause pendenti in Italia e alla Corte di giustizia UE, secondo Romiti, sono ulteriori tappe di avvicinamento verso l'obiettivo dello "sdoganamento" della fascia C, che però non va visto come fine a se stesso ma come "parte costituente del progetto di arrivare finalmente al libero esercizio della farmacia". Al riguardo, Romiti ha fatto un preciso riferimento all'immediato futuro politico: "Sin da domani lavoreremo per creare le condizioni affinché il prossimo Governo metta in agenda l'approvazione di una legge che serve innanzitutto al paese e ai cittadini per creare condizioni di reale concorrenza nel settore del farmaco, appoggiando solo quelle forze politiche che condivideranno tale obiettivo" ha detto il vicepresidente Mnlf.

Forze tra le quali va certamente annoverato il Pd, almeno a giudicare dall'intervento svolto in apertura di congresso da Antonio Lirosi, già Garante per la sorveglianza dei prezzi e attualmente responsabile Commercio e diritti dei consumatori nel Dipartimento Economia e lavoro del partito di Pierluigi Bersani. Lirosi ha voluto ricordare il "contributo essenziale del Pd nell'innesco di dinamiche di concorrenza e liberalizzazione nel servizio farmaceutico" e assicurare la continuità di impegno del partito e del segretario Bersani nella stessa direzione, per far prevalere "i valori delle pari opportunità, dell'equità e soprattutto del merito." Altro capitolo importante quello relativo alla natura del contratto dei dipendenti di farmacia, oggi inquadrato nel commercio: l'iniziativa di raccolta delle firme per chiedere il riconoscimento del ruolo sanitario ha incontrato un grande successo (sono state circa 20 mila, idealmente consegnate al presidente della Federazione degli Ordini, Andrea Mandelli, intervenuto ai lavori). Il cambio di contratto è considerato dal Mnlf un obiettivo strategico, perché i farmacisti non potranno mai rivendicare un nuovo ruolo nel sistema sanitario nazionale con un contratto afferente al commercio, lo stesso che regola i rapporti di lavoro di domestiche e addetti alle pulizia, acconciatori e perpetue, portieri dei condomini e vigilantes. Tutti mestieri degnissimi - osserva il Mnlf - ma che sono altra cosa rispetto alle figure sanitarie alle quali i farmacisti vanno invece doverosamente assimilati. Si tratta di un passo essenziale, un'arma importante per precostituire le condizioni per cambiare la condizione economica dei farmacisti dipendenti, ritenuta "offensiva e all'ultimo gradino in Europa".

Alla raccolta delle firme ha plaudito anche Mandelli, ricordando come anche la Fofi abbia a suo tempo sostenuto l'opzione di un diverso contratto, per quanto si tratti "di una prospettiva difficile da perseguire e per la quale la Federazione, che non partecipa alle trattative per il CCNL, di pertinenza di Federfarma e sindacati, può fare poco". Affermazione che, nel suo intervento successivo, Devito non ha mancato di chiosare: "La Fofi avrà forse anche parlato della necessità di cambiare contratto, ma alle parole che si dicono, spesso troppe, non sempre seguono atti e comportamenti conseguenti. Il Mnlf questa battaglia l'ha condotta con i fatti, non a chiacchiere. E le 20 mila firme di oggi sono lì a dimostrarlo. Magari, se la Fofi oltre a parlarne avesse fatto qualcosa le firme avrebbero potuto essere 40 mila, o anche di più…" ha concluso Devito.

Il congresso si è avviato alla conclusione (dopo una sequenza davvero densa di interventi, forse fin troppi per essere tutti "metabolizzati" in un'unica occasione) proponendo due temi di grande rilevanza: quello di un diversa governance della professione farmaceutica, già pubblicamente sollevato nei mesi di dibattito precongressuale dal vicesegretario De Ritis, e quello della unitarietà della rappresentanza dei farmacisti non titolari.

Sul primo punto, è stato osservato come non sia possibile che dalla guida delle scelte più importanti sia esclusa proprio la parte maggioritaria dei farmacisti italiani e come vada quindi profondamente cambiato il sistema elettorale per eleggere i consigli degli ordini provinciali, "garantendo su base proporzionale la partecipazione democratica alle scelte. Non è più possibile che un numero limitato di Ordini decidano il gruppo dirigente nazionale, è necessario aumentare il livello di confronto e il grado di legittimazione degli eletti sia fuori che dentro le categorie. questo lo si può fare solo con robuste dosi di democrazia."

Sul secondo tema, sempre all'insegna del "fare è meglio che parlare", Devito ha annunciato la costituzione di un nuovo soggetto di rappresentanza, la Confederazione delle libere parafarmacie italiane, che si candida a essere il contenitore aperto a tutti gli esercizi farmaceutici di vicinato veramente liberi - non riconducibili cioè a "strane" situazioni proprietarie che dietro la facciata celano gli interessi di titolari di farmacie o di capitali - che senza steccati o pregiudizi vogliano continuare la battaglia verso l'obiettivo della farmacia non convenzionata e quindi del libero esercizio.

Per la Confederazione, che "si candida a essere una rappresentanza unica capace di ottimizzare gli obiettivi comuni delle parafarmacie italiani", è stato eletto un "board" direttivo del quale fanno parte Rosaria Di Pietrantonio, Marco esposito, Fiorella Levi, Maria Teresa Marra, Cermine Menzano, Jole Miliè, Ambrogio Sartirano e Attilio Virgilio.

Non sono ovviamente mancati accenni anche alle questioni più attuali del dibattito professionale, la riforma della remunerazione ("Un passo in avanti, ma ancora insufficiente") e l'ormai prossimo concorso per l'apertura di 3500 nuove farmacie sul territorio nazionale, rispetto al quale il Mnlf lancia un allarme: "A parte le annunciate e peraltro prevedibili azioni di sbarrametno sotto forma di ricorsi" ha affermato al riguardo Romiti "abbiamo notizie certe che in varie parti del Paese sono in corso strane manovre di avvicinamento a potenziali concorrenti nelle quali vengono avanzate proposte non prive di indecenza. La più comune è quella di assicurare l'aggiudicazione di una delle nuove farmacie, in cambio di una parte del fatturato lord prodotto dalla nuova farmacia ne i primi anni di esercizio. Si tratta in tutta evidenza di tentativi di lucrare sulle nuove farmacie, se non di assicurarsene il futuro controll, rispetto ai quali bisogna mantenere altissima la soglia di attenzione."

Congresso Mnlf 2- Mandelli: "I concorsi? Sono certo che si faranno, ma servono anche altri sbocchi professionali"

ROMA, 22 ottobre - «Ho ragione di credere che i concorsi per l'assegnazione delle nuove farmacie si faranno, e anche abbastanza presto". Lo ha dichiarato il presidente della Fofi Andrea Mandelli intervenendo ieri a Rimini al IV congresso Mnlf. "Ho sentito qualche giorno fa il responsabile del servizio farmaceutico della Toscana, Loredano Giorni, che mi ha annunciato che la sua Regione è ormai pronta a pubblicare il bando e, a quanto mi risulta, lo stesso sta per fare la Regione Liguria. Il concorso straordinario, quindi, è in dirittura d'arrivo, anche se non è un mistero per nessuno che la Federazione degli Ordini avrebbe preferito un intervento più complessivo e meditato di intervento sul settore."

Difficile dire se sia stata l'ultima parte della dichiarazione a sollevare, per qualche istante, la vivace contestazione della platea dei presenti, espressa rumorosamente e comunque subito sedata dal presidente Devito, che ha riconosciuto al presidente della Fofi "il coraggio, che merita rispetto, di partecipare al nostro congresso". Tornata la calma, Mandelli ha voluto ricordare come gli Ordini provinciali, a proposito del concorso, abbiano svolto tutte le incombenze previste dalla legge nei tempi previsti.

Il presidente federale è quindi voluto andare oltre, sottolineando la difficoltà del momento attraversato dal Paese, che inevitabilmente produce riflessi negativi anche sulla professione. Per la quale, ha detto Mandelli, bisogna anche guardare alla prospettive di sbocchi professionali altri e diversi dalla farmacia, senza trascurare nulla, né le situazioni di nicchia né ogni altra possibilità, come ad esempio la creazione di borse di studio per farmacisti di dipartimento ("Che a qualcuno potranno sembrare poca cosa, ma per me niente è poco in tempi così difficili" ha detto il presidente Fofi) o la battaglia per vedere riconosciuto uno stipendio anche agli specializzandi in farmacia, come succede a quelli in medicina.

Più in generale, il presidente federale ha fatto un cenno alla necessità di impegnarsi per imporre il farmacista in ogni situazione in cui ci sia il farmaco da gestire e dispensare (facendo gli esempi delle case di cura e delle navi) e sottolineando come questa battaglia debba essere di tutta la professione. "Dobbiamo cercare di aprirci al dibattito interno" ha sostenuto Mandelli "e al riguardo voglio dire che la Fofi non ha mai alzato steccati. Chi cerca la contrapposizione con me ha sbagliato strada, perché io sono convinto che tutti insieme potremo dare un futuro alla professione." Una chiusura che, però. non sembra aver convinto più di tanto i congressisti.

All'appuntamento del Mnlf hanno partecipato tra gli altri anche il presidente dell'Ordine di Rimini, Giulio Mignani, che ha espresso il benvenuto da "padrone di casa", esprimendo grande considerazione per l'appuntamento, "il cui rilievo è peraltro attestato - ha osservato Mignani - dalla presenza dei presidenti di Fofi ed Enpaf."

Quest'ultimo, Emilio Croce, è intervenuto per illustrare le prospettive della previdenza di categoria alla luce della riforma Fornero e dei nuovi, stringenti obblighi imposti dalle nuove norme sulle casse di categoria, fornendo un quadro preciso ed esaustivo della situazione.

Infine, va registrato il breve intervento del presidente dell'Utifar Eugenio Leopardi, che ha voluto plaudire alla raccolta di firme per il contratto dei dipendenti ("Ho firmato anch'io" ha detto Leopardi) e ha voluto ricordare come, al netto di ogni discussione e problema, ci sia soltanto un modo per garantire un futuro alla professione,"ed è quello di affermarne il ruolo investendo in professionalità."

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