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22 giugno 2011

Concorrenza: la società civile ne chiede di più

Dopo la relazione annuale del Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza Antonio Catricalà molte sono state le reazioni. Noi riteniamo importante riportare quelle di una parte della società civile che rappresenta i consumatori e non per dare un quadro del grado di maturità spesso sottovalutato dal mondo politico.

Da Help Consumatori

"Apprezziamo il lavoro svolto dall'Antitrust - sottolinea Rienzi del Codacons - e siamo certi che i consumatori rimpiangeranno Catricalà, che a marzo lascerà il suo incarico, ma riteniamo troppo morbida la posizione dell'Autorità nei confronti delle banche, della legge sulla class action, dell'Auditel e del televoto. In particolare ci aspettavamo un attacco più duro nei confronti delle commissioni introdotte dagli istituti di credito al posto del massimo scoperto, una critica più aspra alla legge sulla class action che si è rivelata un vero e proprio fallimento, un coinvolgimento reale delle associazioni degli utenti all'interno dell'Auditel e provvedimenti drastici dell'Antitrust sul televoto, come il blocco definitivo del sistema di voto all'interno dei programmi tv".

Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef, condividono ampiamente la relazione presentata oggi dal Presidente dell'Antitrust. "Un intervento che merita il plauso laddove denuncia le reali e drammatiche condizioni del Paese. La nostra economia, infatti, stenta fortemente ad uscire dalla crisi e, per di più, il Governo si ostina a bloccare ogni iniziativa di liberalizzazione. Le questioni sollevate da Catricalà - sostengono Trefiletti e Lannutti - rivelano un mercato ancora poco trasparente, poco chiaro e poco incline alla promozione di rapporti limpidi e corretti con i cittadini. In particolare sono molto forti le dichiarazioni nei confronti delle assicurazioni e delle banche, da noi più volte denunciate a causa degli inauditi ed immotivati aumenti. Sono queste le questioni da affrontare, le sollecitazioni che dovrebbero tracciare la strada maestra che ogni Governo che abbia veramente intenzione di riformare il Paese dovrebbe seguire. A partire dal ruolo insignificante, a tratti negativo, del Ministero dello Sviluppo Economico. Questi interventi dimostrano, se ce ne fosse bisogno, l'importanza ed la preziosa funzione svolta dall'Antitrust. "Ce ne vorrebbero due di Antitrust! - concludono i due Presidenti - È per questo che noi siamo perché si diano maggiori risorse e maggiori poteri, anche sanzionatori, a questa Autorità che svolge un ruolo fondamentale ed indispensabile".

"L'autorità Antitrust è uno degli ultimi baluardi a protezione del consumatore nel mercato". E' il giudizio dell'avvocato Massimiliano Dona, Segretario generale dell'Unione Nazionale Consumatori (UNC): "Il consumatore si ritrova purtroppo nelle parole pronunciate stamani dal Presidente Catricalà che ha ricordato come troppe aziende appaiono più propense all'immediata acquisizione del consenso della controparte che al consolidamento del rapporto nel tempo".

"L'Antitrust è una sicurezza e garanzia per i consumatori
affinché si realizzi una vera economia di mercato nel nostro Paese". È questo il commento del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) che aggiunge: "Nonostante però gli interventi dell'Autorità, i settori più critici in termini di libera concorrenza sono sempre gli stessi: enormi problemi rimangono nel settore banche, tlc, assicurazioni, trasporti. La relazione di Catricalà mette in luce le debolezze di un sistema paese in profonda crisi che fa ricadere i suoi errori e le sue inefficienze esclusivamente nelle tasche dei cittadini: è un fatto lampante soprattutto se si guarda al settore delle assicurazioni e a quello bancario, dove con continui balzelli ed espedienti si rendono nulli i tentativi di liberalizzazione". "Nel settore farmaceutico - spiega il MDC - resto ancora saldo il potere della corporazione: il processo di liberalizzazione nella vendita dei farmaci da banco nelle parafarmacie e nei corner all'interno della grande distribuzione, che ha portato in questi anni tanti vantaggi in termini di risparmio per le famiglie e di occupazione per i giovani farmacisti, non è progredito e subisce continui attacchi da parte delle lobbies per mantenere i privilegi acquisiti. Il passo ulteriore da fare in questo settore deve essere l'estensione della liberalizzazione ai farmaci di fascia C, ossia di quei farmaci per i quali è previsto l'obbligo di ricetta, ma il cui costo è totalmente a carico del cittadino: passo, che andrebbe ad intaccare solo in minima parte il reddito dei farmacisti titolari, che si collocano al 2° posto dopo i notai nella classifica dei redditi più ricchi".

Il Movimento Consumatori approva le parole di Catricalà. "La relazione dell'Antitrust pone ogni anno l'accento su importanti criticità che concorrono a fermare la crescita del Paese - afferma Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori - ma ci sembra che in corso d'opera la sua azione sia poco determinata. Sul fronte delle liberalizzazioni c'è insufficiente volontà politica, al di là degli annunci e delle denunce che risultano alla fine di poco peso. I cittadini hanno necessità di azioni concrete. Ad esempio, la legge sulla concorrenza che fine ha fatto? Ci troviamo di fronte ad una mancanza colossale e nella situazione attuale parlare di urgenza è poco: sono necessari interventi strutturali per uscire dalla crisi, che non siano di piccola portata come quelli attuati finora dal Governo". "Il nostro compito - conclude Miozzi - è quello di muoverci a fianco dei cittadini per l'affermazione dei loro diritti, per questo da sempre sosteniamo con forza la necessità di un intervento immediato per riaprire la strada alle liberalizzazioni".

Per l'Adoc l'Antitrust si conferma un baluardo a difesa dei consumatori. "La relazione del Presidente Antitrust Catricalà evidenzia le carenze di un sistema economico imperfetto, soprattutto a livello concorrenziale - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - senza l'Antitrust, vero e proprio baluardo dei consumatori, non saremmo oggi nelle condizioni di far valere le regole e i nostri diritti. Ad ogni modo, crediamo che l'Authority debba essere dotata di maggiori poteri sanzionatori, deve avere la capacità di infliggere multe commisurate al fatturato dalle aziende. La nostra preoccupazione deriva dal fatto che le indagini portate avanti dall'Antitrust, e supportate dalle forze investigative, portano a risultati importati spesso vanificati con l'annullamento delle sanzioni adottate. Soprattutto quando queste colpiscono le lobby economiche, in barba alle regole di uno Stato di diritto in cui tutti i soggetti dovrebbero essere sullo stesso piano".

Secndo l'Adoc le sanzioni inflitte dall'Antitrust devono tornare, come in passato, a sostenere le attività a favore dei consumatori. "Il miglioramento del sistema di modulistica e comunicazione tra cittadini, consumatori e Antitrust ha potenziato il flusso di informazioni e denunce verso l'Authority, ottenendo risultati positivi e tempestivi - continua Pileri - inoltre, riteniamo che le multe inflitte dall'Antitrust tornino, come previsto dalle normative, ai consumatori. Sia con iniziative dirette a sostenere le Associazioni dei consumatori, tra le prime a fornire dati e denuncie all'Autorità, sia alle Regioni impegnate al fianco dei consumatori, sia alle Associazioni regionali che supportano l'attività delle stesse".

"La Relazione annuale dell'Antitrust - dichiara Pietro Giordano, Segretario generale Vicario Adiconsum - ha affrontato tutti i temi che da anni l'Associazione sta ponendo all'attenzione delle Autorità e dei consumatori. Particolare soddisfazione - prosegue Giordano - per il richiamo al caso Easydownload che Adiconsum ha posto per prima all'attenzione generale, come sulla tematica di Internet e di Google in particolare. È necessario avere in Italia Authority sempre più forti e autonome dalla politica, dove i consumatori e le loro rappresentanze possano trovare risposte adeguate per lo sviluppo del consumerismo e per un Paese dove le liberalizzazioni, più che le privatizzazioni, consentano una reale ripresa e una sempre maggiore tutela dei consumatori. Solo dalla concertazione tra le parti sociali, Associazioni dei Consumatori, Associazioni imprenditoriali, Aziende e pubbliche istituzioni - conclude Giordano - si potranno raggiungere questi obiettivi".

L'Aduc critica, invece, l'intervento di Catricalà nella parte sul referendum. "Non ce ne voglia il presidente Catricalà, ma nel Paese in cui gli elettori per manifestare il proprio dissenso al Governo danno sull'acqua potere assoluto alle amministrazioni locali e rendono superflue e superate le funzioni di una istituzione come la sua, sentire echeggiare nell'Aula di Montecitorio parole come concorrenza, mercato, liberalizzazione, è facilmente assimilabile alla classica voce nel deserto". "A che serve -come fa Catricalà- ricordare che Telecom Italia, Poste e Ferrovie dello Stato sono riottose alle liberalizzazioni e non mollano l'osso che è stato loro regalato dal precedente monopolio? A che serve, se il potere sanzionatorio dell'Antitrust è praticamente inesistente e inascoltato? L'Aduc critica anche il meccanismo per cui la sanzione Antitrust non scatta quando il gestore prende l'impegno a non violare le norme ma dopo che queste sono state già violate. "Cambiare queste norme, è per noi fondamentale perché la funzione di autorità di controllo sulle regole del mercato non continui ad essere vanificata da gestori che se ne fregano di leggi e norme. Spetta al Parlamento apportare questi cambiamenti, ma Catricalà non sembra preoccuparsi più di tanto in merito".

E Antonio Lirosi, responsabile consumatori del Pd sottolinea che "oggi l'Antitrust ha di fatto certificato che le liberalizzazioni avrebbero potuto dare una spinta diversa al nostro Paese. Le liberalizzazioni e le misure sulla concorrenza Pier Luigi Bersani le ha fatte da ministro. Il Pd le propone fin dall'inizio della legislatura. Il governo Berlusconi - conclude Lirosi - ha invece bloccato il Paese. E' necessario riprendere il cammino e, da questo punto di vista, il Pd ha da tempo messo a punto le proposte e le iniziative che sarebbe necessario adottare".

 

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