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05 gennaio 2011

"Questione di ... soldi!!" Editoriale da Il Flogisto

di Vincenzo Devito

L'Editoriale dell'ultimo numero de Il Flogisto (cartaceo) in distribuzione in questi giorni agli iscritti

 

Sarebbe stato interessante un sondaggio tra i titolari di farmacia, per sapere quanti, tra di loro, avrebbero saputo indicare il nome del loro presidente nazionale. Probabilmente, anzi quasi certo, la stragrande maggioranza degli interpellati avrebbe dichiarato di non saperlo. Non ci avremmo mai creduto, se noi stessi, per sincerarcene, non avessimo organizzato un minisondaggio fai da te, provando a porre il quesito ad un gruppo di titolari di farmacia: persone con un discreto radicamento nel mondo della farmacia, colleghi che ci hanno guardato sbarrando gli occhi come per chiederci << Racca chi? >>.
    Eravamo stati abituati ad assistere ad una totale indifferenza da parte dei nostri colleghi proprietari di farmacia circa i fatti inerenti al mondo farmaceutico, a volte anche con la complice arrendevolezza dei vertici di categoria, preoccupati solo di nascondere, con destrezza, i propri scheletri nell’armadio.
    Ci siamo quindi meravigliati, allorquando,  nei mesi scorsi,  abbiamo notato emergere nei titolari di farmacia,   la forza di indignarsi  nei confronti del loro presidente nazionale. Noi, che forse un po’ bacchettoni, o un po’ ingenui,  lo siamo, abbiamo pensato che tale sdegno fosse legato, finalmente, all’emergere  del senso di responsabilità professionale che ultimamente, spiace dirlo,  sta veramente andando a rotoli.
    Brusco risveglio!! La forza di indignarsi, la destituzione del Presidente di Federfarma: Annarosa Racca, la flagellazione per una presunta presidenza oligarchica, non erano assolutamente riconducibili ad un fatto professionale, bensì ad una motivazione molto più squallida. Questione di….soldi!!. Soldi che la presidente Annarosa Racca, secondo i suoi detrattori, non sarebbe riuscita a far rientrare da una manovra finanziaria.
    Soldi che, nonostante gli sforzi per abbozzare un nuovo statuto sulle modalità di elezione del presidente di Federfarma, hanno sancito ancora di più la forza del danaro nei confronti di qualsiasi ulteriore argomentazione riguardante la democrazia interna o la  professione più in generale. La signora Racca, dimissionaria, è stata comunque rieletta presidente di Federfarma con un margine molto risicato (121 a 100) che la dice tutta su una spaccatura che, sicuramente, avrà enormi ripercussioni alle prossime elezioni che si terranno nel mese di maggio 2011.
    E’ fisiologico che i soldi siano il comune denominatore di tutti i sistemi protetti, ma quello che più inquieta in questi scenari  è che  spesso, purtroppo,  ciò contribuisce al radicamento di  comportamenti anomali, fino alla costituzione di vere associazioni a delinquere. Basta chiedersi perché la maggior parte dei figli di camorristi studia farmacia.
    Mi ritorna in mente la farmatruffa di Bari in Puglia: un episodio truffaldino avvenuto alcuni anni or sono. Episodio   richiamato alla mia mente dalla circostanza che le relative condanne sono state inflitte agli imputati recentemente.  Ricordo con estrema precisione  il mio risentimento e la mia rabbia quando venni a conoscenza di  questo ennesimo episodio di malaffare, (tanto più irritante  perché avvento nella mia regione e con personaggi a me noti); così come  ricordo con altrettanta nitidezza come   un rappresentante  di categoria non esitò a canzonarmi allorchè lo invitai a dimettersi a seguito di quello scandalo. La cosa, però,  gli portò evidentemente fortuna, perché non solo non si dimise, ma eludendo sempre confronti e  blindandosi  in listini protetti, con  tutti i limiti (qualcuno direbbe pregi)  di un perfetto yes-man, ha fatto poi  un’ evidente  avanzamento professionale nel mondo  politico. Ora, da perfetto politico in carriera,  si accinge, con un d.d.l., a dir poco vergognoso, a distruggere, favorendone la chiusura, tremila aziende (parafarmacie), con la conseguente perdita di oltre cinquemila posti di lavoro. Se malauguratamente il d.d.l. in questione fosse approvato (io credo di no. Ci sono buone probabilità che il Governo cada prima della fine della discussione….), costerebbe molto caro all’intera categoria, la quale vedrebbe approfondirsi quella frattura, che già oggi, divide in due l’intero corpo ordinistico. Una frattura che non sarebbe più ricomponibile.
    Anche questa è una questione di…. soldi!. Le farmacie costrette, a seguito dell’apertura delle nuove realtà concorrenziali, a suddividere un mercato e a praticare sconti sui farmaci da banco!
    Ma come si fa a non provare disagio o vergogna quando si pensa a legiferare solo per i propri interessi, spacciandoli per il bene di tutti i colleghi?
    Ma forse questi  sentimenti non sono compatibili con personalità che non pongono a fondamenta del proprio agire il perseguimento del  bene comune. Personalità che possono dichiarare, in caso  di scandali di categoria, quanto affermato  dal  personaggio in oggetto, in occasione della farmatruffa pugliese: “…solo  qualche mela marcia”.
    Associazione per delinquere, truffa, corruzione, falso, riciclaggio e comparaggio furono i reati compiuti. Quasi 60 udienze, 410 testimoni ascoltati, un collegio giudicante cambiato diverse volte, 101 imputati, un ritmo di due udienze a settimana, nove case farmaceutiche coinvolte, condanne per 300 anni di carcere, riconoscimento dell’associazione a delinquere per tutti gli imputati accusati di quel delitto…. Se questo vi sembra “…solo qualche mela marcia…”.
    Purtroppo il destino amaro di tutti gli yes-man è: credere, obbedire, combattere.  Spesso questi personaggi, tra politica e rappresentatività istituzionale, non solo non svolgono, ma addirittura non hanno mai svolto la professione del farmacista. Sono  rappresentanti di una categoria di cui   non ne  conoscono le peculiarità. Personaggi spesso incompetenti,  se pur qualificati: la laurea, l’hanno sicuramente conseguita, sebbene, sovente, con comodo, in perfetto stile “figlio di papà”. Può succedere, così, che non conoscano affatto  l’arte farmaceutica. Spesso non hanno alcuna cognizione di causa su cosa sia la  farmacia, a meno che non abbiano lavoricchiato nella farmacia paterna prima di essere qualificati.  Ma questa…è un’altra storia!
Ripensando a questi “pezzi grossi” del nostro panorama professionale  sovviene alla mente un episodio di tanti anni fa. Un episodio che vede protagonista il presidente Leopardi ed  un suo affettuoso epiteto con cui apostrofò chi, con particolare maestria, aveva organizzato in Puglia un evento professionale che lo vedeva coinvolto. Un giocoso appellativo con cui voleva esaltare  la dinamica attitudine organizzativa  di chi,  molti anni dopo, avrebbe fatto carriera politica. “Motorino”, così affettuosamente   Leopardi indicò il nostro personaggio.
    Un motorino, che come tutti i motorini ogni tanto si  ingrippa, ma…va!. Un motorino che  andrà sino a quando qualcosa o qualcuno, magari, con uno scherzo da prete (quanti ne ho fatti da giovincello), infilerà un batuffolo di cotone nella marmitta. Allora scoppietterà e forse  sarà costretto a fermarsi, perché si ingolferà con  il  reale rischio di non partire più!!.  
Si scherza. Questi  sono scherzi da prete che possono  avvenire solo ai  motorini.  Agli UOMINI,  per fortuna, non è questa  la sorte che il fato loro destina.

 

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