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19 ottobre 2010

Il Permaloso e la concorrenza

 Ernesto Riva, farmacista, viene sanzionato dall’Ordine provinciale per non avere chiuso per ferie la farmacia, come invece previsto dalla legge regionale 64/94. Oscar Giannino a Radio 24 affronta il caso intervistando il Pres. dell'Antitrust Catricalà e parlando anche di parafarmacie e dei tentativi di boicottaggio e dei paletti posti a contrastare le liberalizzazioni. Questa la trascrizione dello scambio di battute tra Giannino e Mandelli. L'audio si puà ascoltare direttamente qui
 

 

Oscar Giannino
Abbiamo Andrea Mandelli che è il presidente dell’Ordine dei farmacisti italiani, buongiorno presidente Mandelli
 
Andra Mandelli
Buongiorno
 
Giannino
Buongiorno e io le chiedo, nella prima metà con Catricalà, il presidente dell’antitrust, e con Ernesto Riva, che resta collegato con noi, ci siamo chiesti ma perchè l’Ordine deve occuparsi di dire quali sono gli orari di apertura e non limitarsi alla deontologia ai titoli per l’esercizio della professione ecc. E intervenire su una materia che ha a che vedere inequivocabilmente con la concorrenza dicendo a Riva e ai colleghi delle altre due farmacie ci fate la cortesia, voi chiudete chiaramente interpretando, mi pare di aver capito, perchè qualcuno ha chiesto l’intervento dell’Ordine, questi qua facciamoli chiudere perché altrimenti si beccano i clienti.
 
Mandelli
Allora, innanzitutto buongiorno a tutti. Io vedo un pò di confusione anche nelle sue concezioni di fondo. Lei giustamente fa riferimento a tutte le normative del mercato ma qui siamo di fronte ad un ragionamento diverso. Cioè noi dobbiamo cioè garantire un servizio alla popolazione e quindi…
 
Giannino (interrompendo)
Chiudendo?
 
Mandelli
Se posso finire, altrimenti fa lei e ci vediamo un’altra volta.
 
Giannino
Guardi io sono pagato per fare le domande e lei non si arrabbi. Perchè la questione per cui in Italia chiunque fa una domanda qualcun’altro gli dice “mi vai sulla voce, allora me ne vado”. Se crede di non avere nulla da dire se ne vada, altrimenti risponda.
 
Mandelli
No, però lei mi faccia rispondere giusto? me lo consentirà questo, no?
 
Giannino
Presidente, io se faccio una domanda non è per non farla parlare. Comunque vada avanti. Non la interrompo più. Si figuri.
 
Mandelli
Allora il ragionamento è questo: noi siamo di fronte alla necessità di garantire un servizio. La Corte Costituzionale del 2003 quindi non nel 1613 dimostra come la teoria e la pratica della legge italiana voglia garantire un servizio ai cittadini con un’ordinata successione degli orari di apertura e di chiusura delle farmacie.
Per questo molte leggi regionali, come lei ricorda nell’autonomia piena di ogni singola regione, danno all’Ordine quello che è il motivo per cui l’Ordine è stato costituito: l’Ordine è stato costituto a difesa dei cittadini.
Allora perchè ci occupiamo di orari? Proprio perchè bisogna. Per certe regioni, certe leggi regionali chiedono all’Ordine di farsi garante del diritto di salute dei cittadini e quindi di rendere una forma organizzata di orari, turni e ferie.
Questo è il motivo per cui ci si occupa. Nella fattispecie però io vorrei dire anche un’altra faccenda. Noi stiamo parlando di salute e non di pere e di mele quindi l’attenzione di tutti è quella di dare un sistema organizzato, e l’Italia grazie a dio che che se ne dica ha uno dei migliori sistemi organizzativi del mondo, per cui un’ordinata scansione di orari, turni e ferie è a vantaggio del cittadino. Cioè cosa vuol dire che quando il servizio può essere anche non economico alla organizzazione pianificata dello Stato non interessa ma interessa dare il servizio al cittadino ed è per questo che c’è una serie di orari, una serie di chiusure e di aperture. Poi che ogni regione abbia la possibilità di fare turni e ferie io questo sono un presidente nazionale che coordina l’attività degli Ordini e non l’attività delle regioni non posso farci nulla. E’ evidente che le legge Veneto prevede questa faccenda, e così vanno. Però voglio anche dire un’altra cosa: l’Ordine non è che sanziona in base alla volontà del presidente che si alza una mattina e quindi decide di andare contro il dottor Riva. L’Ordine ha sanzionato perchè la Asl ha denunciato il farmacista per non aver mantenuto quella corretta scansione che l’Asl ha organizzato per i turni di quella zona. Quindi non abbiamo un presidente che si alza al mattino e decide di intervenire perché non gli piace. C’è una precisa denuncia, il presidente è un presidente di un ente di diritto pubblico quindi ha un obbligo di ufficio a muoversi rispetto a denunce sennò c’è omissione d’atti d’ufficio e lei mi insegna cosa succede all’omissione d’atti d’ufficio e da questo discerne questa faccenda. Per quanto riguarda il sindaco, il sindaco ha un potere sanitario totale: se il sindaco fa l’ordinanza la farmacia rimane aperta. Il resto sono tutte chiacchiere.
 
Giannino
Presidente, siccome non ho capito due cose: primo se ha l’Ordine dopo la segnalazione che viene dalla commissione della Asl ha un ordine, ha, mi scusi, una propria facoltà discrezionale, da quello che ho capito lei dice no…
 
Mandelli (interrompendo)
No
 
Giannino
No, perchè altrimenti incorriamo in un’omissione d’atti d’ufficio.
 
Mandelli
Se io denuncio, se io ho una denuncia di un cittadino e non do corso, essendo presidente di un ente di diritto pubblico non economico ho una denuncia per omissione d’atti d’ufficio.
 
Giannino
Va bene. Allora primo l’Ordine interviene ma solo perchè…
 
Mandelli (interrompendo)
Ma l’Ordine è intervenuto rispetto a una segnalazione precisa di qualcuno…
 
Giannino (interrompendo)
Si, infatti. Però io continuo però questo è il secondo punto presidente a chiedere: siccome stiamo ragionando di un servizio pubblico ben organizzato su questo ci sono le graduatorie internazionali  ha ragione. Però nella garanzia di offerta secondo criteri che hanno a che vedere con il territorio, le caratteristiche anche demografiche ma in tutto questo perchè la chiusura di qualche esercizio potrebbe assolvere meglio alla finalità di un servizio meglio organizzato?
 
Mandelli
Perchè la Corte Costituzionale nel 2003 lo spiega in maniera evidente. Cioè non è l’interesse del singolo farmacista a dare il servizio al cittadino…
 
Giannino (interrompendo)
Ma l’intero sistema
 
Mandelli
Ma è… lo dice la Corte Costituzionale e io credo che lei come me creda che la Corte Costituzionale sia una realtà assolutamente indiscutibile e imprescindibile perchè se no qua ognuno fa quello che vuole. Io credo che la Corte Costituzionale sia un valore per l’Italia e credo che quello che dice nel 2003 cioè che a Lei (la Corte Costituzionale ndr) non interessa un tubo del singolo farmacista che voglia aprire o voglia chiudere tra parentesi mi sembra che alcune di queste persone abbiano dei provvedimenti giudiziari perchè hanno chiuso in giornate in cui dovevano essere aperti a testimonianza che uno non può fare quello che vuole. Aprire quando fa comodo e chiudere quando non fa comodo. Bisogna avere un servizio ordinato che dia il sistema Stato a questo Paese. Allora la Corte Costituzionale, torno al punto, dice a me non mi interessa l’esigenza del singolo, siccome ci sono delle realtà che possono essere più o meno disagiate, la farmacia si organizzi per dare il servizio al di là dell’economia. Quindi il problema è che noi tutti insieme, nella rete, diamo un servizio al cittadino. Non nella singola volontà di apertura o di chiusura. Perchè è chiaro che se io fossi aperto quando conviene o quando non conviene avremmo dei disservizi enormi per il cittadino. Invece questa scansione ordinata fa sì che sempre il cittadino italiano trovi una farmacia aperta. E questo è un fatto di cui ogni cittadino italiano dovrebbe andare orgoglioso.
 
Giannino
Presidente qua stiamo parlando del caso in cui il cittadino la trova chiusa non aperta. Comunque per carità io non voglio insolentirla perchè qui l’idea è che in questo Paese chiunque mi cita una sentenza ha ragione. Io sono per un sistema liberalizzato. Capito? In cui ci sono certo i doveri generali che riguardano al fatto che non è che ciascuno apre e chiude quando vuole, perchè le farmacie presidiano un servizio…
 
Mandelli (interrompendo)
Sì, ma se non c’è una scansione ordinata.
 
Giannino (interrompendo)
Ma la scansione obbligata è qua con chi si organizza nel proprio esercizio, con i propri dipendenti, i propri medici che stanno di turno lì, i propri farmacisti di turno e gli si dice “no tu devi chiudere” e io non capisco questo. Mi dispiace… 
 
Mandelli (interrompendo)
No, assolutamente
 
Giannino
E’ una lesione, a mio giudizio, di un diritto. Lei dice la Corte Costituzionale. La Corte Costituzionale lo fa in una sentenza interpretativa di una di un caso ad hoc. La legislazione italiana è distinta per Regioni. Sarò. E’ possi…è possibile… 
 
Mandelli (Interrompendo)
Sì, ma dà un tendenza…
 
Giannino (interrompendo)
Signor presidente ora sto parlando io. Che in alcune Regioni la normativa è organizzata per consentire all’Ordine di tenere più chiuso il servizio e non più aperto. Io la penso così. Grazie presidente.
 
Mandelli
Arrivederci
 
Giannino
Ora vediamo un pò come la pensano alcuni ascoltatori: Alessandro da Rieti. Santoiddio bisogna sempre alzare la voce con chi altrimenti dice che lui è dio perchè è la legge. La legge è fatta anche per essere discussa lo dico a tutti i presidenti degli ordini in ascolto.

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