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14 gennaio 2011

Lo studio medico lascia le ricette direttamente in farmacia

Il “malvezzo” italico che diventa normalità

Da "Il Giornale" GENOVA

La motivazione ufficiale è che la novità serve a migliorare il servizio, ma qualche paziente non l’ha presa bene. Uno studio medico associato di via Tommaso Pendola a san Fruttuoso, ha adottato come sistema di consegna delle ricette richieste dai pazienti, quello di affidarle a una farmacia di via Torti. «Io ero abituata a telefonare al mio medico in caso di necessità e lui mi lasciava le ricette per i medicinali che mi prescriveva in un’apposita cassetta nello studio - racconta una paziente - poi io o un mio familiare andava a ritirarle e potevamo così comprare le nostre medicine». Adesso non più. «Sono andata a ritirare le prescrizioni - continua la signora - e mi sono trovata l’avviso che le ricette si trovavano presso la farmacia di via Torti. Così mi sono recata in farmacia e non sono c’erano le ricette, ma la farmacista mi aveva preparato già anche le medicine. Qualcuno può pensare che si tratta di un servizio più accurato e io potevo ben dire alla farmacista che le medicine le volevo comprare vicino a casa mia, ma mi sono trovata lì e le ho acquistate, ma non mi sembra giusto».

COMMENTO: ma non c'è una legge che impedisce questi comportamenti? Sono solo episodi o, come pensiamo noi, è un comportamento diffuso, anzi diffusissimo? E la libera scelta… la concorrenza…, l'etica….

Chissà cosa ne pensa la FOFI.

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