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08 marzo 2016

Farmaindustria. Scarabozzi ha paura della concorrenza?

A pensar male si fa peccato, ma ...

Non destano eccessiva sorpresa le dichiarazioni del Presidente di Farmindustria Massimo Scarabozzi contrario alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C.
 
Probabilmente all'autorevole rappresentante dell'industria farmaceutica non piace la concorrenza.
 
Quello che desta sorpresa , detto da un farmacista, è che si cerca di motivare la propria posizione con argomentazioni che non hanno la minima consistenza.
 
Dice Scarabozzi che i farmaci di fascia C "non sono meno importanti di quelli d fascia A, e che di conseguenza è meglio che rimangano in farmacia". Facendo credere,in tal modo, che in altro luogo questa importanza sarebbe sminuita e quindi il professionista che li tratterebbe non sarebbe all'altezza. Lo stupore nasce dal fatto che sa bene Scarabozzi che negli esercizi diversi dalla farmacia opera un laureato ed abilitato in farmacia, proprio come lo stesso presidente di Farmindustria.
Ora, a nessuno verrebbe in mente di pensare che Scarabozzi non possa essere all'altezza di trattare i farmaci con obbligo di ricetta pagati direttamente dai cittadini perche non lavora in farmacia. A nessuno verrebbe in mente perché appunto stiamo parlando in questo caso di un professionista che è stato formato a trattare tutti i farmaci.
 
Quindi, anche se il presidente di Farmaindustria non opera in farmacia, può essere a capo di una industria che addirittura li produce.
 
"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca" diceva Giulio Andreotti, infatti non vorremmo che il motivo di tali esternazioni non siano altri, come la paura che in un regime di concorrenza vera i prezzi dei farmaci di fascia C potrebbero risentire di alcuni ribassi e quindi il peso contrattuale di chi li produce essere ridotto.
 
Tuttavia, le esternazioni del Presidente di Farmaindustria un punto fermo lo segnano: in Italia i poteri forti sono sempre dalla parte della conservazione, mai per il confronto con il libero mercato e la concorrenza. Vedremo se il governo vorrà schierarsi con questi poteri o, come ci auguriamo, con gli interessi generali dei consumatori e del Paese.

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