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13 agosto 2011

LIberalizzazioni: ancora fumo

Manovra bis con molte enunciazioni e pochi fatti. Salvi Notai e Farmacisti

Il nostro giudizio sull'intenzione di modificare l'art. 41 come fulcro di una nuova politica di liberalizzazioni nel nostro Paese è noto. Non serve e non è sufficiente. Se si vuole veramente far ritornare a crescere il Paese si deve andare settore per settore rimuovendo gli ostacoli specifici di quella professione, nessuna esclusa.

Troppo lunghi sono i tempi di una riforma Costituzionale.

Ma mai ci saremmo sognati di leggere nel testo di una manovra economica la seguente frase: "In attesa della revisione dell'articolo 41 della Costituzione"… ovvero si parte con qualcosa che ancora non c'è.

Molte enunciazioni di principio nell'art. 3 del II titolo della manovra economica bis, quello dedicato alle liberalizzazioni. Tutte condivisibili, tutte auspicabili come, ad esempio,  quella sull'iniziativa e l'attività economica che debbono essere libere.

Enunciazioni che poi vengono clamorosamente contraddette negli articoli successivi.

Quando si parla d'accesso alla professione e del divieto di limitazioni geografiche e territoriali, dal cilindro, ricompare il "coniglio" dell'interesse pubblico a giustificare il permanere di regole in capo alle professioni di farmacista e notai.

L'Interesse pubblico, tutto da dimostrare, è la "foglia di fico" a cui si attacano i Governi per apparire liberali e non deludere i propri elettori forti.

Appunto farmacisti e notai.

Intanto una notizia a tutti: probabilmente gli ECM diventeranno obbligatori (pena deontologica) e ci sarà l'obbligo di assicurazione per l'attività professionale.

Niente libertà, ma tributi sì!!.

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