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30 ottobre 2017

FNPI - MNLF - CULPI bocciano la Fregolent

Documento congiunto

Le parafarmacie italiane sono una risorsa per l'intero sistema farmaceutico, non sono una anomalia.

Hanno creato dal nulla nuova occupazione, nuovi investimenti, opportunità di risparmio per i cittadini e vera concorrenza in un sistema bloccato da tempo.

L'unica via per rendere tale settore stabile è quello di completare i processi di liberalizzazione rimasti a metà, vera causa delle sofferenze economiche di alcune parafarmacie, come riconosciuto in recenti comunicati dalla stessa on. Fregolent, e dare avvio ad una nuova fase riformatrice del sistema di distribuzione del farmaco.

Altre soluzioni, oltre ad essere parziali, sono incostituzionali.

La proposta dell'On. Fregolent e di parte del PD finalizzata nella sostanza a porre la parola fine all'esperienza delle parafarmacie italiane è rimandata al mittente perché priva di sostanza e diretta esplicitamente a sostenere la prossima campagna elettorale.
Il progetto sostenuto da alcuni esponenti del PD di riassorbire alcuni farmacisti titolari di parafarmacia nel Ssn è una proposta tutt'altro che liberale, al contrario appare conservatrice se non restauratrice di un monopolio assoluto.

L' ipotesi di rigirare ai farmacisti delle Parafarmacie parte delle sedi rifiutate o non aperte nel Concorso Straordinario del 2012 e' un inganno e non una vera soluzione, e' un miraggio che può essere accettato solo da chi non ha nulla da perdere e non dalle migliaia di farmacisti che quotidianamente portano a casa lo stipendio grazie alla propria parafarmacia.
Il farmacista titolare di parafarmacia dovrebbe sradicarsi dal proprio territorio ove l'attività si è faticosamente stabilita, chiudere o vendere la propria attività, bruciarsi ogni ponte alle spalle, assistere inerme al blocco di nuove aperture e all’eliminazione del farmacista obbligatorio in parafarmacia, rendersi complice di questo progetto restauratore, per riaprire, forse, dopo anni di esaurimento graduatorie e inevitabili ricorsi, in zone per lo più inappetibili perché prive di sostentamento economico.

In definitiva un grande spot elettorale che porterebbe al solito pasticcio all'italiana, con l’unico risultato di cancellare, proprio perché funziona, l’esperienza delle parafarmacie dal panorama professionale e imprenditoriale italiano.
In tutto questo non c'è alcun vantaggio per i cittadini e i consumatori, ma c'è appieno un vecchio sistema di fare politica che sfiora il clientelismo.

Inoltre, l'argomento, affrontato nella legge di stabilità, appare avulso dal contesto della legge di bilancio, mentre la proposta Fregolent appare una esplicita "forzatura" che con la debole motivazione dell'emergenza, nasconde tentativi corporativi d'impedire l'apertura di nuove parafarmacie (blocco dei codici univoci) ed eliminazione dell'obbligo della presenza del farmacista in questi esercizi.

Obbiettivi che unitariamente le Associazioni più rappresentative delle parafarmacie italiane e dei farmacisti non titolari rifiutano in toto.

Qualsiasi provvedimento al di fuori da quanto sopra indicato è illegittimo perché espressione di una minoranza e diretto a tutelare o creare nuovi privilegi, contrari per definizione agli interessi della maggioranza dei cittadini e a quelli del Paese.
 

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