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08 aprile 2016

Sciopero Generale terziario: anche i farmacisti incrociano le braccia

Indetto per il prossimo 6 maggio 2016

Le confederazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uiltrasporti Uil hanno indetto per il prossimo 6 maggio lo sciopero generale del terziario.

Convolti nello sciopero anche i farmacisti dipendenti di farmacia privata

Si legge nelle motivazioni dei sindacati che lo sciopero è indetto per rivendicare a gran voce il rinnovo dei rispettivi contratti nazionali di lavoro attraverso i quali garantire un dignitoso aumento salariale, nuove norme per la valorizzazione della professionalità e per il mantenimento dei livelli occupazionali.

«Nella migliore delle ipotesi i lavoratori aspettano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro da  tre anni, nella peggiore da sei – hanno stigmatizzato le quattro sigle in comunicato sindacale unitario – In tutto questo tempo le controparti datoriali, hanno con diversi accenti e modalità, cercato di negare il valore del contratto collettivo nazionale  di lavoro subordinandone il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economiche e normative».

Per i farmacisti il contratto nazionale è scaduto da oltre tre anni e con motivazioni strumentali Federfarma non ha mai seriamente aperto la contrattazione. Tutto ciò magrado il contratto sia tra i peggio pagati in Europa e i farmacisti abbiano visto perdere negli ultimi sette anni almeno il 15% del loro potere di acquisto che sale al 40% se si considerano gli ultimi quindici anni.

Un farmacista occupato nelle farmacie privata guadagna 10,66 euro lordi l’ora, che per le ritenute previdenziali e fiscali scende a 7,20 euro.

Malgrado questo contesto, diversi colleghi segnalano che non è eccezione trovare personale non laureato che in farmacia dispensa non solo farmaci da banco e consigli al pubblico, ma anche farmaci che avrebbero obbligo di ricetta medica senza la dovuta prescrizione.

Un lavoro di altissima responsabilità sottopagato, senza alcun sbocco di carriera e zero possibilità, per una legislazione autoreferenziale che impedisce di accedere ad una attività imprenditoriale propria.

La farmacia italiana è diventata il luogo ove migliaia di laureati in cui lo Stato ha investito attraverso la preparazione universitaria, sono sfruttati a costi bassissimi, con stage post-laurea pagati pochissimo (a cui si aggiuge anche lo stage pre-laurea gratuito e obbligatorio) che sono diventati ostacolo ad una vera occupazione ed impediscono nuove assunzioni.

Uno sciopero sacrosanto per la dignità dei lavoratori e della professione

Il volantino dello sciopero

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