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22 dicembre 2011

Dal tunnel per i neutrini a quello sulle parafarmacie

E' penoso ed imbarazzante quanto visto martedì 20 a Ballarò. (IL PROGRAMMA)

Per semplificare si potrebbe dire che dal tunnel per i neutrini siamo passati a quello sulle parafarmacie. Un tunnel di idee riempito del nulla e , ce lo passi On. Gelmini, di profonda "ignoranza" sul tema. Certo le parafarmacie non sono 7000 (il dato è stato confuso con il numero di addetti), ma chi sostiene determinate tesi dovrebbe almeno conoscere i dati. Invece no, s'improvvisa ripetendo come "pappagalli" le tesi che Federfarma va rispolverando in tutte le sedi, Le stesse che, guarda caso, erano state utilizzate nell'immediato del decreto Bersani. Un favore alle Coop. Peccato che le Coop siano in netta minoranza sul totale degli esercizi aperti, peccato che la maggioranza si stata aperta da ex dipendenti di farmacia. Certo, questo rende difficile spiegare come lo stesso farmacista possa essere in grado di dispensare tutti i farmaci se lavora in farmacia, ed improvvisamente pericolo per la sicurezza della salute pubblica se lavora fuori da essa.

Che dire poi della titolare di farmacia che non trova niente di strano che a Lei sia permesso per "discendenza divina" di diventare titolare di farmacia, mentre alla maggioranza dei laureati è negato.

A proposito del "Divino", caro Vaticano vi fate prendere in giro da quattro storielle sulla pillola?. La pillola del "giorno dopo", cari cardinale Bagnasco e Bertone non rientrava tra quelli che sarebbero usciti dalla farmacia così come recitava il dispositivo della prima stesura dell'articolo 32. Ve lo ha detto qualcuno, avete approfondito o vi siete fidati del Letta di turno?.

Noi, che non diciamo menzogne, riteniamo che anche questo medicinale dovrebbe essere dispensato in parafarmacia, e sapete perchè, perchè il farmaco viene consegnato solo dietro presentazione di ricetta medica e alla presenza del farmacista. Dov'è la differenza con la farmacia? No, non vi arrovellate non c'è.

Cari Uroda e Fattori (Presidente e Segretario Generale dell'Unione Cattolica Farmacisti Italiani) lo sapete il testo dell'ottavo comandamento: "Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo" ? Forse, ma solo forse  sarebbe il caso di osservarlo, visto mai che Bagnasco e Bertone dovessero scoprire l'inganno.

Esiste però un ulteriore inganno, quello di chi si pronuncia ripetendo un conflitto d'interesse già visto. E' il caso di Federanziani che si batte contro la liberalizzazione con le stesse tesi di Federfarma. Chissà perchè? ma basta andare al sito della stessa Associazione per scoprire che tra i parteners c'è proprio Federfarma. Per carità nessun sospetto… , ma ci sia almeno permesso qualche dubbio. E veniamo a questa fantomatica Federazione Nazionale associazioni farmacisti italiani, detta Conasfa. Il 26 novembre scorso, al Maschio Angioino di Napoli si è tenuto un incontro tra Federfarma e i nostri "eroi". Il suo Presidente, Heriberto Arrigoni, ha espresso preoccupazione per il rischio di attacchi alla professione e durante la "bagarre" sui farmaci di fascia C si è particolarmente distinta per l'uso quasi "parossistico" delle tesi dei titolari di farmacia. Tutti debbono poter esprimere la loro opinione e noi tutti dobbiamo batterci perchè lo possano fare, ma allo stesso tempo se esistono iscritti ad una delle associazioni che compongono questa federazioni, preghiamo di far sentire la loro voce e di ribellarsi, altrimenti dovremmo iscriverci noi stessi per dimostrare in modo chiaro che questo non è affatto il pensiero dei farmacisti non titolari.

L'ultimo pensiero va a Lui, al grande capo, a Berlusconi: ma sei proprio sicuro che l'appoggio ai titolari di farmacia non ti farà pagare un conto molto salato alle prossime elezioni? In fondo il tuo era il partito delle libertà.

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